mercoledì, dicembre 20, 2006

In 3 minuti e 50 secondi la sintesi delle sparate Governative

Il governo le spara a raffica, le minchiate, le bufale, le bugie, e più ne spara più ne continua a sparare; in questa Italia che ad ogni sospiro del Governo inizia a discutere, riflettere, farsi un opinione, il Presidente del Governo adotta la tattica di dettare l’agenda delle sparate: non si inizia a commentare il voto alla finanziaria che lui giù con la discussione sulle riforme di primavera, come dire fatto un botto spariamone un’altro. D’altra parte e Lui che cosi facendo da il tempo agli scoppi ed al fragore da questi prodotti. E frattanto che siamo tutti a guardare dove dice lui , gli affari da Italianità come banche autostrade ecc vanno indisturbati dove vuole il manovratore. Con immane sforzo siamo riusciti a sintetizzare le raffiche di sparate del Governo dal suo insediamento al fatidico panettone, ci scusiamo per la qualità del lavoro dilettantistico ma la rappresentazione in 3 minuti e 50 secondi di tanto materiale è lavoro immane anche per i guru della comunicazione. Non sarà facile arrivare alla fine del filmato ma vi suggeriamo di farlo. A tutti gli auguri di un sereno Natale ed di un anno migliore.




Leggi Tutto...

martedì, dicembre 19, 2006

I sinceri auguri di Prodi e Casini a Berlusconi


In occasione dell'intervento del Presidente Berlusconi in molti si sono prodigati a porgere sentiti auguri per il buon esito dell'intervento, tra i tanti in qualcuno desta più di un sospetto la sincerità del gesto. Fà nascere più di un sospetto l'intervento del Cardiologo con la faccia di Bin Laden, l'utilizzo di una copia dell'Unità per fare aria al momento del mancamento e in ultimo la dichiarata appartenenza ai comunisti del chirurgo dell'ospedale, ci mancava solo l'infermiere rifondarolo che inavvertitamente poteva pestare il tubicino dell'aria in sala operatoria; Meglio gli Americani, Bravo Presidente.
Leggi Tutto...

venerdì, dicembre 15, 2006

Ma Prodi è Mafioso?


Ieri giornata come si suole dire pesante. Mi sono svegliato inaspettatamente alle 5 del mattino e questa è una premessa per una brutta giornata. Peggio ancora mi sono svegliato con lo stesso pensiero con cui, con non poche difficoltà, mi ero addormentato; Scrivere in occasione del natale ad un mio caro amico che si trova in galera o meno? Ad un amico che si trova in galera per natale che fai gli scrivi Buon Natale? Nella fattispecie l’amico di cui trattasi è Giovanni Mercadante, deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, medico, primario di radiologia all’oncologico di Palermo, praticamente reo di essere un siciliano .... ovvero di essere nato in questa terra ed in questo momento, pare, giornalisticamente parlando, che per n° 6 indizi già indagato per otto anni, sommatisi a n° 2 nuovi indizi è ospite delle patrie galere. Giovanni è un uomo di spirito e in uno stato di normale detenzione avrei buttato pure giù un paio di pagine comiche per tirargli su il morale e fargli passare un quarto d’ora in modo diverso. Ma Giovanni in questo momento non gode di ottima salute. Ero già a conoscenza che dopo la campagna elettorale era in previsione un intervento chirurgico e pare che con lo stato detentivo le sue condizioni di salute si siano aggravate, ha perso 15 kg in cinque mesi, sicuramente per la malattia oltre che per lo stato detentivo che non aiuta. Quindi come dicevo la mattinata con il dilemma su che fare, scrivere o no, inizia male. La lettera che mai avrei voluto scrivere l'ho scritta ed è ancora sul tavolo ed ora il dilemma è spedirla o non spedirla, come se spedirla significhi interrompere la speranza di vederlo a casa con i suoi affetti più cari il giorno di Natale; Domiciliari, chiusura d’indagine con proscioglimento, chissà tutto e possibile in questa terra anche l’ammissione di un grosso sbaglio, chi vive a queste latitudini lo sa, non sono pochi i casi di persone che anno scontato 24 mesi di Pianosa o l’Asinara e poi prosciolti in istruttoria con conseguente indennizzo per ingiusta detenzione, noi siciliani lo sappiamo e assurdo c’abbiamo fatto il callo. Tralasciamo l’arco della giornata con i comuni trubulamenti quotidiani e comuni a tutti gli uomini e le donne che lavorano e hanno famiglia ecc, passo alla ciliegina sulla torta della sera. La giornata terribile mi vede rientrare a casa alle 20.30 con l’idea di mangiare un paio di banane e coricarmi subito. Entrato mi butto sul divano accendo la televisione e frattanto che mia moglie pensa alla bambina ed alla cena ti becco, facendo zapping, un soporifero bofonchiamento prodiano e prima ancora che metta a fuoco la scena, il canale e gli argomenti, il farfugliamento soporifero mi spinge sulle braccia di Morfeo, ad un certo punto il dramma. Il cuore fa i capricci, la tachicardia si impossessa di me ed i nervi della spina dorsale si contraggono, il cervello ha percepito una minaccia ed ha scatenato in me la paura e gli occhi si spalancano terrorizzati. Questa sintomatologia è perfettamente conosciuta a chi nella sua vita si sia imbattuto in danneggiamenti, attentati o minacce di tipo mafioso. A chi è stato vittime di tal quisquilie resta una sorte di memoria che si risveglia ogni volta che la minaccia si ripresenta. Ma cosa era successo, non una bomba, ne spari nulla di tutto ciò . La colpa era di Prodi!!! Ad una domanda su Padoa Schioppa il professore Bolognese aveva cambiato tono di voce, postura ed atteggiamento nei confronti del malcapitato intervistatore, e con fare minaccioso o più specificatamente MAFIOSO, aveva chiuso subito la questione sul ministro e si era passato ad altro, ho pure notato come rientrando nel personaggio boffecchiante si era accorto della sua uscita al naturale. Pensate a Cuffaro, con la storia della coppola da Santoro ancora lo criticano ignorando che voleva sminuire la mafia come i ragazzi delle magliette, ed invece questa cuffariata sicuramente troverà spazio tra le motivazioni di un nuovo rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, in preparazione tra le polemiche alla procura della repubblica di Palermo. Ma se Prodi anziché essere di Bologna era di Palermo? Oppure se a posto di Prodi Presidente del Consiglio c’era un Siciliano? In tal caso sicuramente quell’atteggiamento violento ed arrogante avrebbe assunto un aspetto diverso, come dire mafioso. Forse sarebbe scattata un indagine per mafia verso il Presidente del Consiglio, è già successo ma poi figurarsi, per due bacetti hanno processato Andreotti e per tale manifesta minaccia e atteggiamento mafioso una diversa procura o un diverso schieramento politico di appartenenza, per coerenza non avrebbe portato ad aprire un fascicolo? Esagero! E secondo voi il dialogo di ieri sera captato in una intercettazione in dialetto e riportata dal traduttore non diventa indizio di reato per un Procuratore? Ebbene vi sbagliate. Basta molto meno per finire indagati di mafia, basta nascere in Sicilia e scava scava in modo opportuno qualcosa viene fuori, una parentela equivoca, un compagno di studi equivoco e se poi ci metti una intercettazione con toni minacciosi l’accusa è azzizzata (aggiustata) anche senza i canonici 2 pentiti. Alla fine per fermare la paura e rasserenarmi ho preso due valeriane e sono andato a letto. Stamani vicino l’ufficio pacco bomba alla sede dell’azienda del gas, brillamento degli artificiere. Povera capretta non solo la testa mozzata ma pure lo scoppio per il brillamento, sicuramente gesto intimidatorio fatto da qualche indultato o precario socialmente svantaggiato per un posto di occupazione promesso e mai arrivato. Poveraccio sarà convinto che il destinatario abbia capito, secondo me tutto il C.d.A ed i Direttori dell’azienda sono alla ricerca mentale di chi può essere stato tra quelli che ognuno di loro ha preso per i fondelli. Una cosa è certa non sarà stato uno di quelli assunti su cui indaga la procura. Che Prodi è una spia russa è ormai a tutti noto ma è possibile che sia pure un Mafioso?

Leggi Tutto...

giovedì, dicembre 14, 2006

Ricontiamole olè olè

Elezioni, Giunta della Camera dispone riconteggio delle schede
La verifica riguarderà il 10% dei seggi, con l'accordo che se emergessero irregolarità significative si riconteranno tutte le schede
(Foto Infophoto)Roma, 14 dic. (Adnkronos/Ign) - La Giunta per le elezioni della Camera ha disposto il riconteggio delle schede del 10% dei seggi, con l'accordo che se emergessero irregolarità significative si riconteranno tutte le schede. L'Unione aveva fin dall'inizio chiesto che si rivedesse il 10%, mentre la Cdl spingeva perché fossero ricontate tutte. Il punto di mediazione è stato trovato con la decisione di procedere prima sul 10% e, in caso di anomalie, sul 100% delle schede.

In particolare la Giunta ha deciso di procedere alla revisione di tutte le schede bianche, nulle, contestate e successivamente non assegnate nonche' di tutte le schede valide, in un numero di seggi pari in una prima fase al 10 per cento, con riserva di ampliare successivamente l'indagine. I lavori dovrebbero concludersi entro il luglio del prossimo anno, ma potrebbero terminare prima se l'esame del dieci per cento di sezioni non rilevera' anomalie o proseguire ulteriormente se effettivamente fosse necessario procedere a un riconteggio complessivo.

I criteri di individuazione dei seggi da sottoporre a verifica saranno definiti in sede di Comitato di verifica, praticamente verra' scelta una sezione ogni dieci per ogni circoscrizione, in totale seimila sezioni. Verranno sottoposte a verifica anche le schede dei seggi per i quali sono state specificatamente segnalate anomalie da parte dei relatori circoscrizionali, una revisione che riguardera' un numero ulteriore di sezioni compreso tra le 300 e le 400.

(Ansa) 2006-12-14 16:02
ELEZIONI: GIUNTA CAMERA RICONTERA' SCHEDE 10% DEI SEGGI ROMA - La Giunta delle elezioni della Camera ha istituito il Comitato di verifica nazionale per ricontare tutte le schede bianche, nulle, contestate e valide. Cominciando però dal 10% dei seggi. E' quanto è stato deciso praticamente all'unanimità dalla Giunta delle elezioni in una riunione che si e' appena conclusa.

La mia opinione in merito non cè. O solo un chiodo fisso: RIVOTIAMOLE!!!!!!

Leggi Tutto...

mercoledì, dicembre 13, 2006

La serietà a Palazzo Chigi


Non basta un popolo di 2.200.000 indivudui, non bastano i fischi dei passanti non appena mette fuori il naso, non basta la richiesta di commissione di indaggine del parlamento europeo. Tutto questo non basta perchè lui è una persona seria e alla sedia e attaccato seriamente. Berlusconi non trova il Killer, i voti li stiamo ricontando ma la speranza è l'ultima a morire. Cercasi stegista disposta a dire che il mortadella la toccata, forse la moglie lo fa fuori o lo manda in siberia!!!!



Leggi Tutto...

mercoledì, novembre 29, 2006

Deaglio, brogli ed imbrogli

Ci stanno Imbrogliando!. E’ tutta una manfrina. Vi Immaginate voi una sinistra europea, moderna, progressista , innovativa riformista che giunta al potere si esimi dall’innovare, modernizzare, riformare lo Stato a partire dalle regole per le elezioni. Ebbene no! Ed allora per non essere smascherati Tiè! Ti butto in pista un Deaglio e ti incaglio nel medio evo politico l’Italia che si vuole modernizzare. Questo è stato il progetto veteroconservatore di Eta Beta fin dall’inizio. Come si poteva farci bere a tutti che il voto elettronico in Italia “nun sa da fa”, in una Italia che tre volte alla settimana gioca il superenalotto e la sera sa chi vince e chi perde su svariate milioni di combinazioni, l’Italia sottoposta al grande fratello fiscale , che deve usare i Pos ed i Bancomat, ebbene deve continuare ad usare la matita copiativa per scegliere i propri rappresentanti politici. Ma perché? Forse perché le Frattochie sono chiuse e ormai la scuola del PCI non addestra più i proprio rappresentanti di lista ad usare nuovi metodi e sono rimasti alla tecnica del mozzicone di matita tra le dite; tecnica tramandata da padre in figlio dentro le sezioni dell’ex PCI? Amato con questa sua boutade da evidenti segni di senilità! Per coerenza allora non dovremmo più pagare le tasse via Banca ed aspettare l’esattore a casa, scoprire il mattone o alzare il materasso e prendere il contante, perché se e facile taroccare l’esito del voto figurarsi fottersi le briciole della montagna di tasse che si riversa elettronicamente con il modello F40, non è forse lecito pensarlo? per non parlare della moneta elettronica, da abolire seduta stante dato che li veramente ci sono le prove delle truffe e persino le condanne. Che Amato dopo la “scafazzata” con Cossiga ne abbia fatta un’altra delle sue? Ma Amato sa che rischia come Deaglio dicendo quello che ha detto?
La frase " la firma elettronica può essere truccata e taroccata: rinunciamo quindi ai benefici dell'evoluzione tecnologica e ci affidiamo al conteggio manuale, che è meno facile da taroccare” non è forse “diffusione di notizie false esagerate e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico” imputazione cui è andato incontro il Deaglio? In più ce l’aggravante che a pronunciarlo è un Ministro della Repubblica e che il suo Ministero ha speso una caterva di soldi per “Firma Digitale “ e “Protocollo Informatico”. Mi sorge un dubbio: se Deaglio è il Killer dell’innovazione il mandante è forse Amato?

Leggi Tutto...

giovedì, novembre 16, 2006

La giustizia trionfa!


(ANSA) PALERMO, 16 NOV - Il gup Adriana Piras ha inflitto condanne per complessivi 3 secoli di carcere ai colonnelli e favoreggiatori di Provenzano. Si tratta di 57 imputati, gran parte dei quali hanno protetto nell'ultimo decennio la latitanza del boss, altri hanno gestito le casse di Cosa nostra.Fra le persone condannate vi e' anche il gruppo che organizzo' il viaggio a Marsiglia di Provenzano, con in testa Nicola Mandala', che ha gestito anche il ricovero del boss in clinica.

E ora che giustizia è fatta in un pezzo di territorio Siciliano si è riconquistata la libertà: la liberta dalla paura che incute la Mafia alla popolazione succube. Ma Giustizia è veramente fatta? Secondo me no! E vi spiego il perché. La paura generata nell’individuo che vive in territori ad alta densità mafiosa è alimentata con la informazione giornalistica la conseguente enfatizzazione dello scontro tra la criminalità organizzata e le forze dell’ordine. Un cittadino che si alza la mattina per andare a lavorare e si ritrova in mezzo alle strade un operazione militare in corso, decine di arresti di suoi concittadini, uso di termini quali “Maxi Operazione”, “Grande Mandamento” “Decapitata la Mafia” eccetera, se al momento il cittadino, l’estorto, il minacciato trovano sollievo e acquisiscono una maggiore libertà dalla paura subito dopo si rassegnano perché si ritrovano a precipitare in una paura maggiore questa volta aggravata dalla rassegnazione che nella lotta tra mafia ed antimafia chi vince alla fine è sempre la Mafia e magari per colpa dell’antimafia. Vi dimostro ciò con i numeri: 300 anni di carcere divisi per 57 colonnelli e favoreggiatori di Provengano fanno in media 5,2 anni ciascuno, considerando i benefici vari tipo buona condotta ect. i colonnelli ed i favoreggiatori di Provenzano con 3 anni di carcere in media se la cavano, considerando inoltre che due anni di detenzione cautelare sono già scontati ne restano uno da fare e poi il debito con la società è pagato ed i colonnelli e favoreggiatori di Provenzano possono riacquisire la loro libertà di incutere paura al cittadino, all’estorto, al minacciato di cui sopra questa volta con uno status diverso quello del laureato mafioso all’Università Statale dell’Ucciardone o equivalente, entrano con la nomea di bullo di quartiere escono Mafiosi di rango perché tale è chi viene preso in operazioni così ingigantite che sfociano in maxi processi con secoli di condanne. Loro saranno liberi di muoversi come gli pare , si magari con qualche fastidio come girare sulla minicar che si guida senza patente, o andare ogni giorno a firmare in caserma, o ricevere il controllo dei carabinieri al domicilio, cosette così. Ma la libertà dalla Paura del cittadino che fine fà? Quello che ha gioito alla “fine della Mafia” ed ora se la vede girare in minicar e con il vestito nuovo e la cravatta , che si pavoneggia per la pubblica via, cosa penserà di tutte le giganterie , dai titoli dei giornali a quelli dei processi e dell’operazione degli inquirenti. ? Gli viene o no, il dubbio che tutto questo doppio binario contro la mafia , la giustizia bis, i militari, la DDA, la DNA, crei più danno che guadagno, che la cura sia peggiore del male? Giorni fa ho letto una rassegna stampa dove si gridava allo scandalo perché un mafioso, accusato da un pentito, comunque già condannato in primo grado a 4 anni e 4 mesi per un tentativo di attentato all’On. Lumia, allora e per la verità sempre componente della Commissioni Antimafia, tale mafioso veniva rimesso in libertà per scadenza dei termini di custodia cautelare pur essendone accertato il fatto che fosse l’armiere di quelli che volevano ammazzare Lumia. Il commento dell’Interessato è stato “E’ il classico esempio che dimostra la necessità di organizzare un ordinamento compiuto binario, che prevede tempi giuridici diversi per i reati di mafia”. A mio modesto avviso è l’opposto! Mi chiedo senza imputazione di Mafia e fuori da un processo con 250 imputati, per un armiere accertato in primo grado, che si appella ad una sentenza non bastano due anni a condannarlo? Non è l“ordinamento compiuto binario” la soluzione anche perché tra uno o due anni l’armiere avrà pagato il suo debito con la giustizia e sarà libero di armeggiare a danno dell’On. Lumia o di chi chessia, e con la “giustizia fatta “ l’On. Lumia e chicchessia sono liberi di precipitare nella paura più di prima avendo promosso un trafficante di armi al rango di Mafioso. Sul fronte della lotta alle Mafie in termini di lotta sia alla Criminalità organizzata che alla Cultura Mafiosa vi è tanto da fare ad iniziare dal porre le questioni nei giusti termini. Non si può far sopravvivere la mafia facendo apposite leggi applicandole in modo speciale magari solo per fare prosperare l’antimafia militante e politica.


Leggi Tutto...

martedì, novembre 14, 2006

Dopo le liberalizzazioni ecco le legalizzazioni


Raddopiato il limite di THC per non finire in galera, alias puoi uscire di casa col doppio delle canne se ti beccano non succede nulla. Però il limite per chi la coltiva sul balcone di casa è cambiato? una piantina o due si sà? e per l'indoor come funziona? Più che legalizzazioni all'acqua di Rosa Pugnante mi sembrano fumosi tentativi di "riformare" qualcosa che è d'abbrogare completamente e aggiungo quanto prima: la Legislazione proibizionista. Analogamente sono da riformare completamente le legislazioni proibizionistiche sul gioco d'azzardo, scommesse e casinò, così come la legge Merlino e le case chiuse . Legislazione proibizionista che si rileva essere tale solo per i controlli che lo Stato può e deve esercitare ma non è certamente proibizionista per la criminalità organizzata che sullo sfruttamento, sul traffico e sul controllo vive vegeta e prospera.

Leggi Tutto...

lunedì, novembre 13, 2006

Prodi e la quotazione dei senatori

Seria molto seria, la vergognosa performance del Presidente del Consiglio, vezzo a pagare tutto e tutti da boiardo provetto, indaffarato a chiudere le trattative per la finanziaria ha sbaragliato tutti pure il Maestro dei Boiardi; vero è che il maestro considerava i partiti come taxi mentre lui considera tali i Senatori, ma arrivare a quotari i senatori e nello stesso tempo discriminarli in forza della loro religione, razza, provenienza è il massimo!!!
Ultimo aggiornamento dell'ortoparlamento dei prodi:
Quotazione di senatore a vita e premio nobel = € 200 mln; Semplice senatore della pattuglia degli extracomunitari, in pratica un clandestino, € 14 mln.
Tutto il resto si quota dentro questa forbice.
La domanda nasce spontanea, una marketta di Luxuria in parlamento i prodi quanto cè la faranno costare?.
Leggi Tutto...

domenica, novembre 05, 2006

Clamoroso: a Palermo una firma tre palle ed un euro con due colpi di lupara/2

Dopo i fatti tragici della “Vucciria” (il mercato storico di Palermo) ci apprestiamo a dipanare la matassa, ovvero del perchè il Commissario Resk cerca il responsabile dei salmoni del banchetto “una firma tre palle ed un euro” che il 1/11/06 è stato devastato dalla folla inferocita contro il governo? Ci rechiamo al commissariato di via Roma competente per territorio e ci facciamo ricevere.
D: Allora commissario Resk cosa è successo alla Vucciria?
R:Finiu a bordello! Ecco cosa è successo!
D: scusi se la interrompo ma la bestia morde
R: che fa sfotte pure lei, il cirneco etneo non morde, e si tolga quel sorriso di babbeo dalla bocca e non faccia ironia, lo so a cosa pensa, ma sono loro che hanno copiato il personaggio e siccome erano in Germania ed avevano solo i pastori tedeschi per il film hanno usato quello, ed inoltre mi hanno storpiato il nome mettendoci la x apposto della sk e mi hanno rotto la minchia perché mi hanno stroncato la carriera facendomi marcire in questo commissariato.
D: mi scusi torniamo a noi
R:E’ successo una cosa gravissima, reati che vanno dall’istigazione alla pubblica ribellione all’uso di armi improprie.
D: chi avrebbe istigato? I Salmoni.
R: Cazzo dici!! Li quelle tre facce di merda con la pistola come minchia si chiamano? Ah, uno detto il Mortadella, l’altro che ha un nomignolo che sembra una marca di automobili mi pare TPS e l’altro detto ” er fisco”. A questi gli faccio passare un guaio se li becco.
D: per il fatto delle armi si riferisce ai due colpi di lupara?
R: ragazzì vedi di andartene non mi fare perdere tempo
D: perche? Che ho detto
R: ma scusi lei confonde un tentativo di sedare la rivolta con l’elemento scatenante!
D: Mi spieghi!
R: pare che la colpa sia di una pensionata, attualmente ricercata, che con immane sprezzo dell’autorità costituita, nella pubblica piazza abbia tirato un oggetto improprio alla volta del mortadella.
D: un oggetto improprio?
R: Minchia ma scusi lei broccoli con la mortadella li ha mai mangiati? Che c’azzeccano i broccoli con la mortadella? E poi tale condotta messa in atto denuncia uno stato di illecito arricchimento a cui la pensionata deve dare spiegazioni. Con questo cazzo di euro lo sa quanto costa un broccolo? Come fa una pensionata a dilapidare tutto questo denaro per la pubblica piazza? Da dove li prende i soldi? Che fa, evade? elude? nereggia? Vede quanti interrogativi?
D: capisco!
R: e allora qui le piste da seguire sono assai ed io broccolo nel buio
D: Brancolo, si dice brancolo!
R: Minchia di nuovo sfotte, io e il mio cane siamo a caccia di broccoli, non di pecore e manco di lupi, vada via e mi lasco broccolare in pace.
D: ed i salmoni?
R: ma allora lei oggi si alzato col preciso intento di rompermi i cogl…, ma lei i Broccoli con i Salmoni li ha mai mangiati, tuttalpiù le sarde con i finocchi. Vada via per favore, vada via!!!



Leggi Tutto...

venerdì, novembre 03, 2006

Clamoroso: a Palermo una firma tre palle ed un euro con due colpi di lupara.

Clamoroso quello che è successo ma più clamorosa è la censura che sul fatto è scesa. Già! nota la tendenza filo governativa del quotidiano locale, ma è impensabile che fatti cosi eclatanti come è un principio di tumulto popolare vengano taciuti. Ma andiamo per ordine. I fatti, ieri giorno di ognissanti, i salmoni palermitani hanno replicato in loco la campagna “Una firma, tre palle un Euro” e siccome Piazza del Parlamento data la giornata festiva era praticamente deserta tra il cimitero ed un mercato storico, i salmoni, hanno optato per la seconda. Luogho prescelto “la Vucciria” mitico mercato storico palermitano reso famoso dal quadro di Guttuso che lo rappresenta. Scelta più inopportuna non poteva essere fatta visto ciò che è successo. Quando arrivo sul luogo verso le 11.30 i VV.FF avevano da poco spento l’incendio e quello che restava del gazebo erano solo le ceneri quattro tubi di ferro ed un acre odore di plastica bruciata oltre che tre pattuglie della polizia. Mi aggiro per la piazza della Vucciria per capire e nascosto dietro un retrobottega del macellaio d’angolo trovo uno degli organizzatori praticamente in preda al panico e dopo due chiacchiere decidiamo di fare un intervista che riporto integralmente.
D: scusa ma perché ti sei seduto dandomi le spalle?
R: per non mi fare riconoscere
D: ma non siamo in video ho solo la penna per gli appunti!
R: d’accordo ma ormai con il regime poliziesco che ci governa non ti deve sorprendere se la telecamera del grande fratello te la ritrovi pure nel buco del c…., e comunque o così o niente
D: d’accordo, me per caso sei latitante , ricercato o altro?
R: non lo so! Potrebbe pure essere, c’è un questurino che chiede in giro chi è il responsabile di questo macello e non vorrei pagare la “panella” per colpa di altri.
D: Appunto che è successo, cosa è tutta questa confusione?
R: Niente, e che noi siciliani siamo radicali nel vero senso del termine, con noi non si scherza, quella che doveva essere una goliardata a monenti finiva in tragedia e qualcuno si poteva fare male. Tutto è iniziato verso le 10, procedeva tutto a meraviglia avevamo raccolto una ventina di firme quando un gruppetto di ragazzini si è avvicinato e divertiti hanno preso d’assalto il banchetto iniziando a tirare le palle alle sagome in modo frenetico, (senza cacciare un soldo) al che dopo averli fatti sfogare abbiamo ritirato le palle per farli andare vie.
D: Giusto ed allora?
R: domani non sono i morti? E questi non avevano le pistole giocattolo addosso? Le hanno tirato fuori ed al grido “ abbullamo sti cornuti” hanno iniziato a sforacchiare le sagome con i pallini di piombo delle pistole giocattolo fino a quando non hanno finito le munizioni. Minchia!! ma non è finita! Il più grande, dopo avere rubato le palle in dotazione, scappa dicendo “o picciotti andiamo a prendere i fucili e gli altri tubetti e torniamo” appena se ne vanno “Turiddo”, il garzone di zio Ciccio dice “mio fratello ha al magazzino l’impianto dei fucili ad aria compressa del tiro al bersaglio aspetta che glielo faccio portare subito. Detto fatto dopo cinque minuti il banchetto si trasforma in “Una firma, tre tiri un soldo”.
D: Bell’idea direi
R: Bell’idea un caz…, l’impianto stentava a mettersi in funzione e si è creata un po di confusione intorno al banchetto tra un invettiva e l’altra all’indirizzo delle sagome. Una vecchietta che aveva fatto la spesa, e stava ascoltando la spiegazione di una nostra attivista sulla finanziaria e ciò che riservava ai pensionati, dopo essersi assicurata bene al bastone lancia all’indirizzo della sagoma di Prodi un sacchetto con un broccolo esclamando “Gran cornuto “pigghiati” pure il broccolo, tanto ormai ci volete fare morire di fame, meglio digiuna che senza dignità” e tac, con il lancio stacca la testa di Prodi.
D: Gagliarda la vecchietta!
R: Gagliarda? Io direi maledetta! Il gruppo intorno a lei al grido di “Brava a nannò” si avventa sul banco di frutta e verdura di don Tonio ed inizia un tiro di pomodori, finocchi, mele pere, non ti dico cosa è successo, la folla inferocita; io dopo aver preso un casco di banane in faccia dico ai miei di metterci al riparo abbandonare il banchetto e darci alla fuga, non potevamo più difendere il gazebo, e meno male che ci siamo allontanati!
D: perche?
R: perché frattanto la folla si era molto ingrossata e i negozianti erano alle prese con il difendere la mercanzia, guarda di tutto hanno tirato, c’era un tizio con le stampelle ed il piede ingessato che ha tirato la stampella a Visco a mò di lancia, ad un certo punto si sente un grido tra la folla “levatevi tutti ca ci sparo io a sti cornuti” e dalla scalinata dell’Ecce Homo si vede uno con la lupara che spara due colpi all’indirizzo di Tommaso Padoa Schioppa. Il finimondo, i più si danno alla fuga perché si capisce che la cosa prende una brutta piega, io con i mie troviamo riparo qui dentro ed arrivato a questo punto assistiamo a scene che non avremmo voluto assistere.
D: Cosa e successo ancora?
R: Sembravano quelle scene che ci hanno fatto vedere Iraq quando catturavano i soldati e li uccideva e le folle inveivano contro i cadaveri, i resti delle sagome e dei teloni del banchetto pestati con i piedi, sputi, insulti contro il governo ad un certo punto portano tutto ciò che restava al centro della piazzetta e con una bottiglia di benzina gli danno fuoco, frattanto arriva la polizia e chiamano i vigili del fuoco.
D: Cazzo!
R: E! Cazzo si!
D: Adesso?
R: e adesso stiamo pensando che forse è meglio che il banchetto non lo facciamo più in luoghi popolari, stavamo pensando di farlo all’università o alla “Cuba” o anche a Mondello, vedremo, ammesso che da Roma ci mandino di nuovo il materiale.
D: no mi riferivo ai fatti!
R: Non lo so? Pare ci sia questo questurino che cerca i responsabili, non ho capito se cerca me o la vecchietta del broccolo, ora più tardi vedremo, non è che potresti capire tu , perché non ci vai a parlare?
D:posso vedere, ma voi il “soccorso salmone” non l’avete?
R: e che siamo comunisti?
D: Scusa non volevo darti del coglione.
Da Palermo per il momento è tutto vi aggiorneremo sullo sviluppo della vicenda. A Presto vado alla ricerca del questurino il Commissario Resk.


Leggi Tutto...

mercoledì, ottobre 18, 2006

Per una Giustizia Laica


di Mauro Mellini
(da www.giustiziagiusta.info)
La giustizia che dobbiamo proporci di conquistare e, anzitutto, una giustizia laica. Una giustizia laica è infatti oggi in Italia il presupposto, la condizione essenziale per una giustizia giusta, che si proponga l'accertamento dei fatti al di là di ogni ragionevole dubbio e l'applicazione delle leggi esistenti secondo criteri interpretativi di ricerca del loro significato univoco ed obiettivo, che possa giungere alla considerazione della volontà del legislatore, così come essa è e non tale quale "dovrebbe essere". E' essenziale tale laicità, perché è invece il suo contrario che oggi impera e determina la deformazione e la devianza della giustizia, utilizzata come mero strumento per la realizzazione di una "promozione sociale", secondo concezioni che non sono poi, e non potrebbero essere altro, che quelle dei giudici e della loro corporazione, concezione che finisce per rappresentare, quando non ne è essa stessa il derivato, una ideologia cui, quindi, la giustizia è asservita.
Il più grave e pericoloso attentato alla laicità dello Stato è, oggi, in Italia, e forse non solo in Italia, quello rappresentato da questo asservimento ideologico alla giustizia, alla sua finalizzazione alle "lotte" contro i fenomeni di devianza sociale e morale, contro le "emergenze" che gli stessi amministratori della giustizia di volta in volta ritengono di dover individuare e privilegiare, ad esse subordinando e, magari, sacrificando, ogni decisione dei singoli casi e quindi la stessa verità e certezza del diritto.
Allo "stato etico” si sostituisce quindi la "giustizia etica"", anzi di una eticità di una corporazione di signori della giustizia che dello stato etico è, al contempo, l'estremizzazione e la grottesca caricatura e che, rispetto allo Stato, è poi sostanzialmente eversiva.
L'allarme espresso nei giorni scorsi nel manifesto-appello dei Riformatori Liberali per la scarsa attenzione che la parte politica in cui essi si riconoscono ha per i problemi, i metodi e le esigenze della laicità, avrebbe potuto dare - rilevando specificamente anche questo aspetto del pericolo che incombe sulla società italiana - più ampio respiro a tale rivendicazione della laicità dello Stato e delle istituzioni pubbliche, quadro e garanzia di ogni privata libertà ideologica di individui e di gruppi, che la demonizzazione della parte liberale del Paese che aveva rifiutato il compromesso storico, le vicende del "grande golpe giudiziario" degli anni novanta con quel che ne è derivato, hanno escluso, marginalizzato e conculcato.
Ci batteremo, come ci siamo battuti in passato, sperando in più ampie attenzioni e consensi, per una giustizia laica, tale secondo la definizione che abbiamo cercato di darne. Sappiamo che ciò non basta a farne una giustizia giusta: ma sappiamo pure che il suo contrario è sufficiente a rendere la giustizia non solo necessariamente ingiusta, ma a ridurla a mero strumento di oppressione e i prevaricazione, fino alle estreme conseguenze delle più incredibili manifestazioni.
Ci batteremo affinché i giudici siano strumento della legge e solo della legge e non siano le leggi strumento delle propensioni e delle ideologie dei giudici.
Ci batteremo non solo sul piano delle enunciazioni dottrinali, ma anche e soprattutto contro le deformazioni che quella falsa concezione della giustizia comporta, con tutti quanti vogliano in Italia una giustizia migliore.

Leggi Tutto...

Aderisci e fai aderire all'iniziativa


Una valanga di firme per avere voce nella CdL

Firma e fai firmare il manifesto


Leggi Tutto...

martedì, ottobre 17, 2006

Ulivo e Margherita: cè del marcio alla radice

In autunno il marciume radicale viene in evidenza e la fioritura delle margherite ne risente, la cocciutaggine di volere troppo doppare ed irrorare un apparato radicale già fradicio fa si che vengono fuori le magagne. Per nulla perso il vizietto di tesserare i morti prendendoli dall’elenco telefonico, si scopre che il gioco del fotti il compagno sbarca anche nelle Primarie da farsa che ci hanno regalato il Prodi. Li, nell’esperimento popolare, hanno Brogliato tra di loro, non si capisce sé quasi il 50% abbia votato oppure no, e se si a chi?; e comunque nessuno lo sa? A mio avviso dovremmo chiedere agli operatori ecologici della zona di via Santi Apostoli, forse nei pressi o dentro i cassonetti abbiano potuto notare degli scatoloni con 2 milioni di voti.
Il Belloccio dovrebbe a questo punto, dopo avere smaltito l’ennesimo tapiro, chiamare il duo Visco-Bersani e dargli il mandato di trovare almeno i 2 milioni di euro connessi ai voti mancanti, che poi possono essere di più a causa dei Cog……. con la C maiuscola, quelli che hanno sganciato 10 € anziché l’uno richiesto, di certo di più di 24.000 di siffatta specie li trova.
Quanto ha incassato, in che modo sono stati trasferiti i denari, dovè la cutra? I soldi dei primarianti ( militanti delle primarie) almeno di 2 milioni di loro, sono forse finiti a costituire fondi neri all’estero e quindi bisognava eliminare un adeguato numero di partecipanti al voto dagli elenchi per fare sparire le prove? Oppure dopo tutto il pane e cicoria ai primi quattrini vi siete dati come i pazzi a ostriche e champagne riservando l’ultima cassa per la sera del colpo gobbo? Furono quelle le prove generale del colpo gobbo della presa di Palazzo Chigi?
E tutti i Professori, gli scrittori, gli artisti, i cosiddetti Intellettuali, cosa penseranno? Riformare la Moratti un bell’affare 3500 docenti mandati a casa, la compensazione delle aliquote tributarie bell’affare adesso il problema si pone solo quando in un mese ci sono 5 fine settimana; I professionisti ridotti come i pizzicagnoli, un tot di lavoro intellettuale a 100 €, bell’affare per la lobby dei POS.; I commerciati praticamente impiegati delle stato in nero: devono caricare la banca dati centrale di tutti gli scontrini giornalieri dell’Italia della tracciabilità del denaro; Gli industriali incuneati su per il culo alla grande con la bufale del 5% di cuneo fiscale, bell’affare sganciare il TFR; Ancora non si capisce chi si salvera!!
Ma la minchiata a raffica , in uso in quei territori dediti alla coltivazione degli ulivi con intercalanti margherite da sfalcio, sortisce il duplice effetto di deflagrare sia quando viene sparata, che quando colpisce, anche e soprattutto quando si sbaglia. Scommettere sulla illimitata pazienza di chi le minchiate a raffica li subisce non è forse né sagace né lungimirante. Vero che noi gente italica non siamo di modi spicci come i Bulgari, noi le bugie le metabolizziamo con più facilità; di arrivare ad una gettata fisica dalla finestra di Palazzo Chigi di Prodi, con tutta la sedia a cui con bugie ed inganni si è attaccato come una piovra, non se ne parla nemmeno, non si corre questo rischio seriamente, non è realistico.
Ma essere il Presidente del Consiglio e venire ad essere chiacchierato, invischiato, colluso, inciuciato, pattizzato sulle banche, sui telefoni, sulle intercettazioni, e quant’altro, beccato dai compagni di coalizioni con le mani nella marmellata , ti sei fatto le successioni tue e rompi per quelle degli altri; tu che mandi i finanzieri a caccia di bambini che comprano le caramelle senza scontrino, tu ed i tuoi compagni di merende vi pappate senza una pur minima tracciabilità 2 milioni di euro di 2 milioni di coglioni che hanno fatto la fila per darveli, contando su fatto che lo sono davvero e come al solito il Silvio ha ragione. Al solito predicate bene e razzolate male
Essere il Presidente del Consiglio , essere Nudo ed andare in giro fingendo di essere vestito, No proprio No, per questa favola già vista e vissuta non troverete le comparse a sufficienza, nè Italiane né Straniere.

Leggi Tutto...

giovedì, ottobre 12, 2006

Prodi cadrà sotto l'Americana!!!


Proprio cosi, pare, che quest'anno arrivi dall'America il virus dell'influenza che metterà a letto mezza Italia, Senatori a Vita compresi. E fatti due calcoli, considerati il numero dei tavolo di concertazione più o meno volenterosi o strumentali per aggiustare e/o "Azzizzare" la manovrà, la Finanziaria approderà al voto d'aula, fiducia permettendo, giusto in tempo per la massiccia ondata influenzale di fine anno. A parte che quest'anno si caratterizza per caggionare un maggiore numero di giornate a letto rispetto alle precedenti, pare che la produzione di vaccino arriverà in ritardo. Pare che tale ritardo possa essere dovuto alla agitazione del settore produttivo contro il Visco-Bersani. Indi per cui gufando opportunamente, considerata l'età media del senato e la sua distribuzione nelle appartenenze, il Berlusca al Senato potrà contare niente pò pò di meno che del Generale Inverno come alleato. Il voto che al senato serve per schiacciare, Prodi ed i suoi prodi, come sotto un Suviet tipo Hummer.

Leggi Tutto...

mercoledì, ottobre 11, 2006

DIAMO UN’ANIMA LIBERTARIA AL CENTRODESTRA


Se per la politica non è più il tempo delle ideologie, è di nuovo il tempo delle idee. Ciò che distingue il centrodestra dal centrosinistra è l’idea di una società in cui a prevalere siano gli individui, le persone, con le loro libertà, le loro responsabilità e i loro meriti; dove il mercato, dei beni come delle idee, prevalga sullo Stato. L’idea di una società basata sul rifiuto di ogni costruzione sociale che imponga dall’alto uno schema di valori e di soluzioni. L’idea di un paese ancorato, anche nelle scelte politiche internazionali, ai valori della propria identità “occidentale” di cui sono parte integrante e costitutiva quelle conquiste civili, eredità dell’umanesimo liberale e cristiano, che oggi marcano la distanza rispetto alle culture teocratiche e autoritarie.

Ci riconosciamo in un centrodestra che è liberale innanzitutto perché è antistatalista. Sulle questioni “eticamente sensibili”, concordiamo sulla necessità di una seria riflessione sui limiti della scienza applicata. Ma non pensiamo che, su questi temi, la politica liberale possa assegnare ogni potere allo Stato, senza riconoscere alcun diritto alla libertà dell’individuo.

Il centrodestra non può contrapporsi allo statalismo economico e civile, e costruire allo stesso tempo un fronte compatto a difesa dello “statalismo etico”. Questo sarebbe un errore di carattere culturale, storico, politico ed elettorale. Il rapporto fra tradizione e innovazione, anche nel campo delle convinzioni morali e dei comportamenti privati, può meglio svilupparsi sul piano del conflitto delle idee e del mercato delle soluzioni e non su quello della “conquista dello Stato”. Tutto ciò non pregiudica, anzi esalta, il ruolo pubblico e attivo della tradizione, anche religiosa, proprio perché non la priva di occasioni di verifica reale, e non ne affida una artificiosa immutabilità alla tutela della legge.

Scelgono Forza Italia e la Cdl milioni di antistatalisti, “cattolici” o “laici”, che sulle questioni etiche hanno idee e posizioni che incontrano sempre, salvo eccezioni, l’ostilità del centrodestra. Milioni di persone che, come noi, sono favorevoli, o non ostili a priori, alle unioni civili omosessuali, alla ricerca scientifica sugli embrioni soprannumerari destinati comunque alla distruzione, al testamento biologico o a una regolamentazione dell’eutanasia, a una legislazione sulla droga che non alimenti la mafia e la violenza. E che lo sono, come noi lo siamo, per ragioni quasi sempre diverse da quelle genericamente e scontatamente “di sinistra”.

A tutti loro una coalizione compattamente schierata su politiche d’ispirazione confessionale per i temi etici finirebbe per chiudere la porta in faccia. Un centrodestra, moderato ma liberale, senza un’anima libertaria finisce per essere zoppo politicamente ed elettoralmente. Diamo un’anima libertaria al centrodestra.

Vittorio Feltri, Giordano Bruno Guerri, Alessandro Cecchi Paone, Tiziana Maiolo, Luca Barbareschi, Roberta Tatafiore, Mauro Mellini, Sofia Ventura, Andrea Marcenaro, Francesca Scopelliti, Mauro Suttora, Emilia Rossi, Raimondo Cubeddu, Dario Fertilio, Filippo Facci, Arturo Gismondi, Maria Luisa Rossi Hawkins, Nicholas Farrel, Ivan Maravigna, Sandra Fei, Ernesto Caccavale, Arturo Diaconale

FIRMA E PARTECIPA

Leggi Tutto...

mercoledì, settembre 27, 2006

Lettera dal Carcere dell'On. Giovanni Mercadante




Riflessioni in libertà o, meglio , dal carcere.
Giovanni Mercadante : “Punto di Riferimento”



Sono le cinque del mattino del 6 Agosto e , dopo le mie solite 7 ore di sonno, mi alzo, bevo un caffè seguito da un paio di sigarette e comincio a scrivere qualcosa .
Sono tormentato dal fatto di essere descritto come “ punto di riferimento del sistema Provenzano”.
In verità so di trovarmi rinchiuso nelle patrie galere perché , essendo parente di un mafioso e facendo politica ( o meglio , avendo la pretesa di fare politica ), sono da tempo bersaglio della Magistratura .
Affrontiamo allora la questione del “ punto di riferimento “ .
Mi sono laureato nel 1971 , già sposato e padre di un figlio .
Inizio a lavorare in Patologia Medica e presso lo studio di Radiologia del Prof. Ciccio Palazzolo .
In poco tempo il Professore ed io diventammo “punto di riferimento “ della Diagnostica Radiologica del Policlinico (…. la mia deve essere proprio una vocazione ).
In quel periodo , in mancanza di tac , ecografia , risonanza magnetica, si studiavano le patologie attraverso la radiologia tradizionale e l’angiografia .
Io, a poco a poco, diventai un provetto angiografista, tant’è che, pur essendoci un distretto di radiologia diretto dal Prof. Laconi , in collaborazione con i Professori Cardinale , De Simone ed altri io riuscivo ad essere molto più “punto di riferimento “ di loro che , per la verità , si dedicavano ad altro ! *
Potrei fare molti nomi autorevoli nel campo della medicina di quel tempo che possono testimoniare con quale passione e trasporto si lavorasse in quel periodo !
Nel 1975 , purtroppo , il Prof. Palazzolo morì prematuramente colpito da un infarto , ed io rimasi orfano del mio maestro .
Fu l’allora Prof. G. Schirosa che volle che io assumessi il ruolo di radiologo della gloriosa Patologia Medica , sostenuto dall’esperienza e dalla scienza di eccellenti professionisti come il Prof. Luigi Pagliaro il Prof. Enrico Geraci ,il Prof. Michele Cospite ed altri . Ero orgogliosissimo di far parte di questo gruppo a soli ventisette anni .
Acquistai lo studio del Prof. Palazzolo con l’aiuto della Cassa di Risparmio e di mia moglie che , come me, già lavorava .
Erano anni meravigliosi , di grande euforia professionale.
Dagli anni 75 agli anni 90 , percorsi tutte le tappe che un radiologo impegnato deve superare . Frequentai a lungo la scuola romana di Radiologia diretta dai Professori P. Rossi , Simonetti e Passariello e appresi dignitosamente le nuove metodiche del periodo .
Con grande sacrificio pubblicai diversi lavori su riviste nazionali ed internazionali , tant’è che potei partecipare al concorso di Professore associato, che vinsi .
Aprii con un collega un altro studio di radiologia a Lercara ed anche lì , così come al Policlinico e presso il mio studio privato, divenni subito “punto di riferimento “ ( naturalmente soltanto per quanto attiene la mia attività professionale ) .
Accadeva che lo diventassi per una serie di motivi: il primo , perché sapevo lavorare ; il secondo , perché ero pronto alle esigenze dei pazienti; il terzo perché , non mi sono mai fatto pagare direttamente !
Nel 1984 organizzavo l’ Angiotac dopo aver venduto il mio studio di Lercara per 80 milioni di Lire, cifra che approntai per l’acquisto della tac e dell’angiografo * . Da solo non ce la feci: con 40 milioni entrò come mio socio alla pari il Prof. De Simone ; con 20 milioni , per il restante 20 % delle quote azionarie, intervenne la proprietà della Clinica Noto . Dovetti ulteriormente allargare la base sociale, quando , avendo affidato i lavori di sistemazione dei locali al mio fraterno amico Massimo Barresi (noto imprenditore palermitano) e non potendolo pagare , gli proposi di entrare a far parte dell’Angiotac , dove rimase in società fino a quando riuscimmo a saldargli il debito .
Storia durissima ed impegnativa la mia . Altro che” creatura “di questo o di quello .
L’Ospedale Civico non aveva angiografista ed inviava presso la struttura da me organizzata le angiografie da effettuare ai pazienti ricoverati .
Dal 1984 al 1988 , effettuavo le angiografie dell’Ospedale Civico presso l’Angiotac , tranne qualche raro esame che veniva svolto dal Prof. Filosto presso la sua struttura .
In verità , i miei “ concorrenti ” preferivano dedicarsi di più ad esami di T. C. R. M. , anche perché più remunerativi .
Io , invece mi “ divertivo “ ad effettuare le angiografie . Spesso , in corso d’opera , si embolizzavano vasi sanguinanti , arterie da dilatare , insomma si faceva Radiologia Interventistica ad alto livello . Per cui in città e nel territorio palermitano , durante gli anni 80 , posso senz’altro affermare di essere stato un fermissimo “punto di riferimento “ per la Radiologia Interventistica e per la Diagnostica per Immagine , avendo avuto il coraggio di mettere in piedi l’Angiotac , struttura ancora esistente , pur non avendo avuto la disponibilità economica per farlo .
In quegli anni raggiunsi la vetta della mia notorietà : ero affidabile professionalmente e, per natura , sempre disponibile nei confronti dei pazienti .
Ero “ punto di riferimento “ dei medici ,dei pazienti , di tutti i soggetti palermitani che avevano bisogno della mia specializzazione .
Dal Procuratore Generale della Repubblica S. E. Spataro (ancora in vita ) all’ultimo disoccupato.
Nel mezzo ci sarà stato anche qualche delinquente , qualche mafioso , qualche truffaldino , qualche rapinatore ….. , ma io non potevo sapere cosa facessero .
Nell’estate dell’88 vinco il concorso al Civico ed inizio un’ inversione di rotta .
In poco tempo tutti gli esami angiografici per i pazienti dell’Ospedale ( ed anche per quelli delle altre strutture pubbliche ) si effettuano al Civico per merito mio ed del mio validissimo collaboratore Dott. Peppe Butera .
Dal quel momento in poi l’Angiotac si limiterà ad effettuare soltanto Tac .
Naturalmente divento , anche dentro l’Ospedale Civico “ punto di riferimento “.
Mi chiedo e vi chiedo a questo punto : se fossi stato anche “punto di riferimento “ della mafia corleonese , perché avrei dovuto penare tanto per organizzare l’Angiotac ? Perché avrei consentito, in futuro, la nascita di un megacentro radiologico a Bagheria , che pare sia stato realizzato proprio con i soldi della mafia corleonese e che inevitabilmente finiva per dimezzare i miei guadagni ?
Non avrei fatto prima a convincere lo “zio Binnu “ a spendere i suoi soldi per ampliare il mio centro radiologico ?
È vero , la mia predisposizione a diventare “punto di riferimento “ è naturale : sarà perché sono egocentrico, sarà perché tendo a farmi carico , nel mio piccolo e fin dove posso , dei problemi degli altri , ma sono fatto così .
Infatti, se posso aggiungere il riconoscimento di un altro mio piccolo merito , debbo riconoscermi la capacità di aggiungere alla mia attività professionale quel poco di umanità che mi ha imposto di seguire l’ammalato, “ accompagnandolo per mano “ .
Seguivo il paziente nel ricovero ospedaliero , spesso in molti ospedali nazionali dove avevo rapporti con altri “ punti di riferimento “ di altissima professionalità .
Con me il paziente riusciva a fare un “percorso assistito “ .
Forse ho sbagliato , forse questo eccesso di disponibilità ha finito per danneggiarmi !
Fatta questa lunga premessa che , credo , serva a chiarire molte cose , posso passare a discutere i punti fondamentali sui quali trova fondamento il pregiudizio dell’accusa .


Scrivono i P.M. :


Giovanni Mercadante, nato a Prizzi il 19/08/1947 da famiglia medio-borghese, parente del noto mafioso Masino Cannella, cugino di primo grado della madre, è “disponibile per componenti di Cosa Nostra”. …..Così parlò Zaratustra!
In sintesi.

Il noto mafioso caccamese, oggi pentito, Giuffrè, per anni braccio destro di Provenzano, stenta inizialmente ad identificarmi. Solo su suggerimento del P.M. “si ricorda di me”, finendo per affermare una serie di inesattezze, però.
Parla di quello, che secondo lui, è stato l’unico incontro che abbiamo avuto. Il luogo sarebbe stato l’Angiotac: ne descrive la sala d’attesa e l’accettazione in maniera assolutamente inesatta, dicendo che si trattava di locali ampi e luminosi ( la struttura si trova in un seminterrato con una sala d’attesa ed una accettazione che misurano complessivamente appena 20 mq). Dice che quella volta accompagnò un latitante, di nome Ribisi, che aveva bisogno di un esame che noi non facciamo presso la nostra struttura. Però ricorda di aver visto il suo amico “infilato dentro un tubo” (cosa molto improbabile, dato che non viene permesso a nessuno, neppure ai medici accompagnatori, di assistere, e neppure di entrare, dentro i locali a “rischio radioattivo”). Dice che gli fu consegnata la documentazione immediatamente dopo la fine dell’esame e ..senza lasciare traccia! ( la qual cosa mi fa pensare che, dato che di tutto quanto da lui affermato non c’è traccia, il pentito o chi per lui, ha pensato bene di far intendere che l’Angiotac si mobilitò immediatamente per “cancellare tutto”; come se, per farlo, bastasse un colpo di scopa!)
A tutto questo aggiungo una mia considerazione in forma interrogativa: se io - come da lui affermato - fossi stato creatura di Provenzano e suo illuminante “punto di riferimento”, come avrebbe potuto lui, che ne fu il braccio destro per anni, non ricordarsi di me, sia pure per qualche ora, per qualche minuto, o anche solo per qualche istante?

Brusca non dice un bel niente, all’inizio!
Poi gli tolgono dalla bocca un’ altro bel niente, perché quello che afferma non ha alcun riscontro:
“…mio padre ( già morto n.d.r.) lo conosceva.”

Di Miceli iniziò a frequentarmi quando sua moglie iniziò una serie di controlli in Ospedale. Non sapevo che fosse il “cameriere” dei Provenzano e dei Riina. Risulta dalle intercettazioni che una sola volta mi chiese di incontrare qualcuno, qualche suo conoscente. Ritenendo che si trattasse di problemi medici, dirottai l’eventuale possibile appuntamento presso l’Ospedale Civico. L’incontro non ci fu mai, non ho mai saputo chi volesse farmi incontrare.

La conversazione che Giuseppe Reina ed un professore (che non sono io, è bene sottolinearlo) è una tipica conversazione in libertà fra persone che vogliono far credere ai loro interlocutori di conoscere il mondo intero e di disporne a proprio piacimento.
Purtroppo per me, in quella conversazione vengono fuori alcune considerazioni che, pronunziate da un personaggio come il figlio di Totò Riina, finiscono per danneggiarmi. Si tratta del solito ritornello: …disponibilità ! Ma a fare che? Omicidi, abigeati, estorsioni, stragi ?!
Se fossimo in uno Stato civile, avrei già avuto la possibilità del confronto prima di finire esposto al pubblico ludibrio come il primo dei criminali siciliani.

Prendiamo ora in considerazione i miei rapporti con il famoso cugino Masino Cannella.
In tanti anni di intercettazioni ambientali effettuate presso locali frequentati dal sopraccitato, viene fuori praticamente niente, se non quattro parole che mi identificano erroneamente come “cardiologo”.
Il pentito Cancemi, ormai declassato da tutte le Procure a falso pentito perché assolutamente inattendibile, invece riferisce che lo stesso Cannella un giorno gli confidò che ero andato a trovarlo presso l’Ospedale Ingrassia, dove era temporaneamente ricoverato. E’ vero. Andai a chiedere notizie sul suo stato di salute presso il reparto di Medicina dove era ricoverato. Cosa che può essere confermata dal dott. ……………., a quel tempo aiuto del Primario.
Guarda un po’ che grande atto di mafia avrei compiuto quel giorno, nel cercare di capire quali erano le reali condizioni di salute di un “mio parente”, per farle conoscere ai suoi familiari più diretti.
Tutto questo è stato già oggetto di valutazione giudiziaria (atti processuali e sentenza del processo di Caltanisetta): i miei avvocati produrranno tutto!

Fin qui abbiamo scritto di cose che, alcuni mesi fa, furono “definitivamente” archiviate insieme ad altre che invece, come avrete letto sui giornali, sono ritornate a galla ed affidate all’uso mediatico che i nostri giornalisti sono abituati a fare, quando con violenta e cinica cattiveria, si mettono al servizio del progetto di distruzione di una persona.
Intercettato per più di un anno e durante il particolare periodo della campagna elettorale, vengono fuori altre due questioni che mi interessano e che (a quanto pare, in Italia, o meglio in Sicilia, raggiunto un certo numero, scatta un bonus secondo cui gli indizi diventano prove..!), sommate a quelle precedenti fanno scattare il mio provvedimento cautelare.
Un provvedimento che tanto più duro sarà, tanto più sarà “esemplare” e fungerà da monito per quanti, nel presente e nel futuro, vorranno mantenere in vita l’intreccio mafia-politica. Anche perché, purtroppo per me, sono ancora un pesce piccolo!
Ecco allora che l’ipotesi di favoreggiamento o di concorso esterno per me vengono scartate ( anche se, evidentemente, non ci sono neppure i termini per pensare né l’una né l’altra ipotesi), e si procede consolidando il fumus persecutionis nell’accusa di associazione di stampo mafioso, con la quale mi si possono mettere i ferri ai polsi e si fa tutti una gran bella figura!

La prima questione: il caso Parisi. Cosa veramente banale, fatta eccezione per l’attività criminosa dei parenti mafiosi, di cui io non potevo conoscere niente. Prova ne sia l’assoluta pubblicità con la quale gestisco il rapporto con Marcello Parisi, consigliere di circoscrizione di Forza Italia.
Con l’On. Francesco Musotto, con l’On. Carlo Vizzini, con il Sindaco Diego Cammarata, Parisi ha rapporti quotidiani: nessuno di loro poteva sapere le cose come stavano!

L’ultima questione riguarda il caso D’Alimberti. Due anni orsono, il dott. Spinnato ( parente del più famoso dott. Cinà, arrestato nell’operazione Gotha che mi riguarda), nel suo studio privato di via XX Settembre, mi presenta il suo maestro di Neurochirurgia, appunto D’Alimberti, il quale manifesta la volontà di partecipare al concorso per la Direzione del reparto dell’Ospedale Civico.
Anche loro evidentemente mi individuavano come “punto di riferimento”. Non presi impegni in quell’occasione, non avendo la forza di far vincere concorsi a nessuno. Comunque non volendolo e non potendolo fare. Non ne presi in seguito, sostanzialmente, quando, come risulta dalle intercettazioni il dottor Spinnato me ne parlò in presenza del suo più famoso parente. In ogni caso, l’esito del concorso, espletato già da alcuni mesi, taglia la testa al toro: D’Alimberti si classifica penultimo, su diciassette partecipanti.

Certo non so come andrà a finire! So che, ormai, dedicherò il resto della mia vita per ristabilire la verità sul mio conto. Lo debbo fare per me , per la mia famiglia, per i miei amici. Lo debbo fare per dare un contributo ad una battaglia garantista che ho sempre sentito mia, pur senza capirne il senso profondo ( cosa che sto capendo solo oggi, mentre sono costretto a vivere fra quattro mura ed in balìa della volontà altrui). Lo debbo fare perché, forse, servirà a salvare un altro uomo che potrebbe essere ingiustamente perseguitato.
Ci sono troppe cose che non mi convincono in questa mia vicenda, compreso la tempistica del mio arresto. Compreso il silenzio dei miei compagni di Partito che avrebbero dovuto sostenermi. Compreso l’accanimento verbale dei miei avversari di Partito (meglio, nemici di Partito) che, dal primo momento, hanno inneggiato al mio arresto.
Io non sono un mafioso! Sono un siciliano, nato e vissuto in questa Terra. E, come tutti i miei conterranei, vivo la tragica condizione, pagandone pesantemente le conseguenze, di una società costretta a barcamenarsi nell’anomalia, nella anormalità. Poi si può essere più o meno ipocriti, più o meno parolai!
Vivrò nelle patrie galere per qualche tempo. Me ne farò una ragione. Mi aiuta il fatto di sentirmi la coscienza a posto.
F.to Giovanni Mercadante.

P.S. Voglio segnalare oltre la presente lettera il sito www.giovannimercadante.it su cui potrete approfondire il caso giudiziario, la conoscenza della persona o aderire al comitato di sostegno.
L'Indolente


Leggi Tutto...

venerdì, settembre 15, 2006

GRAZIE ORIANA

GRAZIE ORIANA
Oriana Fallaci è morta, si è arresa all'Alieno.
Non prima di vedere che la sua Sveglia all'Occidente, aveva sortito l'effetto di detonatore nelle Campane della Chiesa.
Quando il Papa riconosce la Guerra Santa in atto dichiarata dai Fondamentalisti Islamici , Lei che atea fù sempre, muore.
Grazie a nome dell'Occidente
Sopravviverai a Te Stessa

Leggi Tutto...

lunedì, settembre 11, 2006

Sardinia Wind (Ahiooo!, Minchiaaa Ventuuu!!!!!)/1

Mi ha ispirato Marcello Veneziani con il suo “Terronia-Italia, il viaggio” pubblicato “ a puntate” su Libero. Lui ed il suo ragionamento, se Cristo si è sia fermato a Eboli per non fare la Salerno Reggio Calabria o no ? ; per aggirare i percorsi dell’infernale Bocca nel suo viaggio al Sud, Lui mancino e levatino il viaggio lo ha fatto al contrario a partire dalla parte dal tallone e sù per Basilicata Calabria e Campania dritto dritto finisce nel tappo dei lavori in prossimità dello svincolo di Salerno arrivandoci da Sud. Si è intappato nel tappo!!!!! . Ed ancora argomenta le sue motivazioni con la sacra e santa verità che chi parte dal nord e scende in basso, dai Piemontesi, ai Levi e i Bocca le cui visioni soffrono a causa della forza di gravità di tendendeze disgregatrice, separatrici comunque negative, mentre i Crispi, i Garibaldi ascendendo lo stivale sono portatori di unità, di positivita. Tali considerazioni mi sopingono a mettermi in viaggio e ricalcare le orme del mito Garibaldi o quasi, diciamo in modo vacanziero decido quest’anno mi faccio l’Italia anzicche andare all’estero.
1° Tappa quasi da Marsala, dall’inizio dell’avventura Garibaldina anzi dalla prima pugna: Scopello e la riserva naturale dello Zingaro belle località nei pressi di Calatafimi in prossimità e nello sfondo dello scenario del Teatro di Segesta, vi è la spiaggia di Guidaloca, bellissima baia con ciottoli su cui è nata una encomiabile iniziativa antimafia: “Papirolandia”, un associazione di volontari seguaci di Padre Pugliesi hanno ricevuto in gestione un bene confiscato alla Mafia e ne hanno fatto una “città dei ragazzi” in spiaggia, che fà cornice ad un lido, un baretto, un camping ed un posteggio, rendendo questo pezzo di costa la più “servizievole” delle spiagge della Sicilia.
Inizia la marcia settentrionale sicula e un po’ prima di Messina le Isole Eolie sono di passaggio ed un pomeriggio nelle Pomiciose spiagge di Lipari, data l’ottima compagnia di bella gente, di qualità, a farmi il bagno non ci rinuncio, come fermata intermedia non me la toglie nessuno. Una sola nota spiacevole , da brutto presagio. C’è un guascone in servizio nella SIREMAR; all’arrivo a Milazzo la sera, una volta attraccata la nave veloce in porto , mentre tutti si è in attesa dell’apertura delle porte, il simpaticone lancia alla radio una musica, scelta più inopportuna non si può: La colonna sonora del film “ Titanic”. Il pelo degli stanti si rizza, un brivido gelido attraversa la spina dorsale di tutti, nessuno escluso. Capimmo tutti la guasconata, riuscita, ma di pessimo gusto. E vai fatta la bellissima ed irrealizzabile Pa-ME, il Viaggio si inerpica per l’Italia attraverso le autostrade calabresi (una sola), dopo aver sognato un Ponte che mi risparmiasse la minicrociera dello stretto a base di scontate arancine, e dopo avere riaperto gli occhi per i lavori in corso di adeguamento a tre corsie di una serie di viadotti e gallerie, affronto un tappone di trasferimento ove aiutato dalla piccante gastronomia delle terre calabre, mi immergo in una elucubrazione mentale tra il costruito ed il naturale, e la magnificenza dell’impatto nell’ambiente delle realizzazioni dell’ingegno umano, il senso della sfida nel superare i limiti fisici conosciuti per realizzare la più grande opera infrastrutturale del mondo mai costruita, una MERAVIGLIA, qui, ora, nel mio tempo, a casa mia. Un solo desiderio, anche a trascinare una carriola voglio essere della partita, raccontare un giorno ai miei nipoti: IO C’ERO.
I fumi dell’inebriamento da adrenalina li smaltisco a pochi chilometri da Salerno e dalla Costiera Amalfitana dove in coda da lavori in corso, nello stesso posto di Veneziani, intappato ricordo da giovinetto una gita in pulmann, nei pressi di Positano ad una certa curva e per un tratto della costa domina una statua dell’eroi dei due mondi : Il Garibaldi Marino, una testa del condottiero che guarda verso le Americhe o Caprera? non si capisce ma certamente alle spalle ha la via di Teano. Ed Allora io un giorno a Positano, un altro a Sorrento, un bagno alla Marina e via; Arcipelago della Maddalena arrivo è li la meta del mio viaggio Caprera il buoen ritiro coatto del mito. Una notte a Civitavecchia e l’indomani, dopo una traversata con mia figlia praticamente intossicata da uno Yogurt andato a male, ( niente di preoccupante per la salute ma ha vomitato in continuo per 6 ore), sono sul Golfo degli Aranci, il nome mi induce in errore, inizio a ricercare la coltura principe delle mie parti. Non sono un agricoltore ma gli agrumeti li so riconoscere; Manco una pianta di Limoni , che già scarseggiavano anche in Costiera ma Aranci in Sardegna non ne ho visti. Bella, granito a gògò, mirto dovunque e barche e barche e ancora barche. Vero è che la Sardegna è grande ed io sto iniziando dalla Costa Smeralda, ma se aranceti ci sono io li vedrò a costo da andare a Villa la Certosa, ( forse). Destinazione Golfo degli ulivi, stessa cosa degli aranci, ulivi manco uno, mirto pini e tanto altro ma ulivi niente. La Costa Smeralda è la mia Waterloo perché è proprio li che intappo, non come il fortunato Veneziani che con una lunga attesa sulla SA-RC se ne uscito praticamente alla grande . NO io per il forte vento a Caprera e più in generale l’arcipelago della Maddalena e la Costa Smeralda dal mare non le ho proprio viste. Maledetto Maestrale, che pure al Silvio Nazionale non lo ha risparmiato, io in 4 giorni, dal mal di testa sono impazzito e sono scappato dalla Sardegna, immagino lui che da prima di ferragosto contrasta con questa bestia Corsico-Sardignola, che proprio li si forma, infatti venendo le perturbazioni di origine atlantiche strozzate tra la Sardegna e la Corsica si forma il maledetto proprio li, ( Minchia me lo hanno spiegato dinanzi ad un bicchiere di Filu di Ferru).
Sardegna amara la mia e non per il palato, unica vera consolazione, (ho preso 6 chili) ma per una serie di turbamenti di natura meteo e di sfiga. Come lettura da W.C. becco degli Avanzi Giornalistici prodotti da Travaglio sulle Quote Marron (ovvero di merda) “ Onorevoli Wanted”, mi immergo saltuariamente e svogliatamente nella lettura e mi sembra di fare una analisi sociologica della popolazione parlamentare affetta dal più alto tasso delinquenziale d’Italia, il 9% di tale popolazione è affetta da problemi di “Giustizia”, e se ne fa una analisi basata sugli incartamenti delle Procure interessate. Molto purgante come lettura. La Sfiga non termina e di domenica sera mi ferisco ad un piede nell’affollato baretto del villaggio, unico posto al riparo dal micidiale Maestrale. Pronto Soccorso di emergenza in loco, tamponiamo la situazione alla meno peggio. Notte tempo cala il maestrale ma il mio piede gronda sangue, ritampono, e l’indomani alle 8.00 suono al campanello dei “Servizi Medici Costa Smeralda” srl di Porto Cervo (SS), una guardia medica a pagamento, attrezzata perfino di sala operatoria , ma a pagamento e messo bene in evidenza ovunque ad iniziare dal campanello. Medicazione , stripp, fasciatura, 2 cerotti per fare il bagno se proprio voglio, Bancomat, ricevuta di € 50, e via come un grillo in perfetta forma: all’approdo all’approdo Garibaldi arrivo.
Maestrale maledetto maestrale, niente Trimarano, niente Motonave, niente Gozzo manco una Canoa, in mare soltanto Capitani Coraggiosi alla D’Alema a tutto genoa. Pensiero positivo, Ok sono in Costa Smeralda , mi faccio il giro dei vari Porto Cervo, Porto Rotondo, Poltu Quato, Persisco e Baia Sardinia, sfumato Cipriani nel locale di Briatore, una sera capito pure a divertirmi allo Smaila’s, becco il manager di vip Lele More (mi pare si chiami cosi non sono ferrato in materia), un vecchio gatto compagno di Smaila e Andrea Roncato quello di Gigi e Andrea, e uno che mi è sembrato Cipollini il ciclista (oh è Cipoletti!) ma comunque in televisione sembra più alto, in compenso ascolto bella musica e mi diverto, in villaggio conosco bella gente ed anche questa di qualità e per il mare penultimo giorno di Sardinia troviamo una caletta e una spiaggia sottovento dopodiché via a casa al mio familiare Scirocco od alla più apprezzata frescura della Tramontana. Spiaggia di Ramazzino, bel posteggio, ombrellone e lettino anche a prezzo buono, e un bel servizio bar e ristorazione assicurato in modo egregio da un magrebbino volante facente la spola tra la spiaggia ed il supermercato dopo preventiva telefonata e ordinazione di panino , frutta o quello che vuoi per il gelato e l’acqua nelle borse frigo a tracollo trovava spazio la dotazione da spiaggia. E facendoci caso noti che in Costa Smeralda tutto è diverso persino gli extracomunitari i cosiddetti “Vu Cunprà” qui hanno mercanzia più pregiata, sono moderni usano i telefonini ed internet, e si sono integrati alla grande anche troppo forse, stando alla sceneggiata a cui mio malgrado ho assistito e che vado a raccontarvi.

(Continua).......


Leggi Tutto...

Sardinia Wind (Ahiooo!, Minchiaaa Ventuuu!!!!!)/2

(....segue)
Verso le 14.00 dopo avere mangiato il panino richiamo il magrebbino per un gelato e mentre lo scelgo il tizio inizia ad inveire in arabo contro un collega, pare che lui era in possesso di un permesso , o la zona era sua e l’intruso abusivo veniva invitato ad andare via dalla zona. Fatto sta che i due con molta discrezione si allontanano dalla spiaggia ed appena usciti dalla calca degli stanti iniziano a darsele, intervengano due Centrofricani ,venditori di cappelli ai margini della spiaggia, ed in prossimità dei due contendenti, urla in arabo attirano l’attenzione e dopo un momento di tensione il nostro, quello con il permesso, viene fuori dalla macchia sanguinante dal naso e dalla bocca , con il telefonino in mano, ed urlando “Carabinieri Carabinieri”. Capiamo che il regolare le aveva prese ed era ricorso alla denuncia ai carabinieri, e dopo avere parlato con il 112 si reca alla postazione fissa in spiaggia, si raccoglie i frigoriferi lasciati sul posto e si sdraia su un lettino tenendosi la testa con le mani lamentandosi ed inizia l’attesa dei carabinieri, ogni tanto sortiva e controllava le mosse dell’avversario, il quale dopo aver trovato riparo al baretto più in là, sentite le sirene si organizza con una fasciatura, di quella termica, in alluminio refrigerata intorno al braccio, e và a riprendere i suoi frigo bar abbandonati in spiaggia. Qui l’attenzione dei bagnanti si fa stupore, eravamo dinanzi ad una tragedia che diveniva farsa. Tra i 5 e 10 minuti dalla telefonata giungevano: un’autoambulanza del 118, con una dottoressa e due infermieri, una macchina della sicurezza della Costa Smeralda con due guardi giurate, poco dopo giungerà una pattuglia dell’Arma. La faccio breve, dopo che si sono viste flebo, collari ecc. l’esercito di soccorso con i due feriti si sono dirette verso l’ospedale più vicino; due commenti a caldo presi a caso dai bagnanti, il primo “Al Collare legherei una pietra” rilasciato con accento padano, l’altro “ Hanno troppi soldi, non anno voglia di lavorare” rilasciato con accento romano. Costo di un gelato € 2.50, costo di un Panino € 5.00, costo di una vaschetta di melone € 12.00, costo di una birra € 4.00, costo di una bottiglietta d’acqua € 2.50. Una efficienza di soccorso eccezionale, non so a quale costo un‘intervento del genere debba calcolarsi, ma 7 unità di soccorso, e un ricovero al pronto soccorso per 2 degenti, e comunque un costo elevato per una farsa. Per un graffio e 1o minuti di medicazione io ho pagato € 50 a Porto Cervo. E come d’incanto andati via i soccorsi si alza il maestrale e le onde ci invitano a rientrare al villaggio, se non fosse per la bella gente incontrata alla fine della vacanza era propria una vacanza Marron. Arriva il tanto mai auspicato giorno della partenza io li 2 ore prima in fila ad aspettare l’imbarco a mirare gli uccelli planare, divertirsi nelle folate del maestrale a me tanto avverso, per loro momento di divertimento di esibizione di naturalezza, per me era come se mi voleva presagire un fluttuante ritorno con mare forza 6, che per esserci c’e stato ma che nulla ha rappresentato rispetto al sovraffollamento della nave, la civica gente del nord mentre faceva la fila per l’imbarco mandava in avanscoperta qualcuno ad occupare i posti sul ponte e dopo la lotta per rimediare tre sedie non ho avuto la forza di mangiare in piedi, dato che al ristorante i posti erano occupati e la nave ballava, anche fumare era un problema con il vento, dopo 6 ore di navigazione il mare si calma il vento scompare Civitavecchia è li davanti che dorme, sento un ragazzo lamentarsi che aveva fatto la traversata in sdraio sul ponte esterno , ed in piedi si stirava, era romano e malediva la scomodità , lo guardo fisso negli occhi, mi accendo un mezzo toscano e gli dico, “Non ti lamentare che c’è chi sta peggio di te, tu non sai quanto ti invidio la sdraio lasciata vuota” lui mi guarda e mi dice “ dai fatti un giro” mi accomodo fumo il mio sigaro mi alzo lo ringrazio e vado via, un’amico gli chiede cosa era stato e lui gli risponde “ Niente un poveraccio che sera fatto il culo a piattello su una sedia di ferro”, il romano non sapeva che ero seduto accanto all’area giochi dei bambini, i quali notoriamente quando giocano non soffrono il mal di mare, e a qualunque ora e per tutto il viaggio ed indipendentemente dalle condizioni meteo loro giocano, gridano e fanno baccano divertendosi. Bella la Sardegna ma Ahiooo! Minchiaaa! Ventuuu!

Leggi Tutto...

martedì, agosto 01, 2006

un pò di cose, non tutto, sul futuro

un post prefestivo forse è quello che cio vuole! perche amici il problema è proprio questo che ci vuole? a far capire che Gionata ha ragione quando ipotizza un Neolib come referente italiano del'ADLR , o Jinzo giustamente dice che Neolib deve essere uno strumento in mano ai RL che sono gli unici che saprebbero utilizzarlo nel modo giusto, o l'amico omesh che dalla società dell'informazione si attede superati i limiti dell'organizzazione di una struttura partitica, o del "socio" liberalista che gli viene dura a dare le dimissioni da FI se non motivatamente e con una relativa sicurezza sul domani ma almeno con una sfida da compiere.
cosa può far capire che gli amici Liberali Italiani , NUovo PLI e comunque tutti i "liberali" devono se non peraltro per destino superare gli individualismo e costruire , mi si consenta il termine , una RNP di destra anche visto e considerato come è naufragato il progetto stesso della RNP a sinistra, e come invece egregiamante i radicali al governo navigano in acque torbide ma sensa perdere la rotta. Non si sà mai ne terrei conto quando verranno i tempi di Krosse Koalition che almeno si faccia che sia l'equivalente della coalizione tra il PPe il PSE e ALDR, in tal caso ricordiamoci che i RL sono moralmente chiamati ad un untesa con i radicali della RNP, quelli rimasti senza lo SDI, e con i socialisti del CDX che non intendano andare nel PSE a ruota dei DS.
Leggi Tutto...

mercoledì, luglio 26, 2006


"IMPARA A MANTENERTI CALMO E SERENO TRA IL CHIASSO E L'AGITAZIONE E PENSA ALLA PACE CHE SI PUO' GODERE NEL SILENZIO"
" PER QUANTO TI E' POSSIBILE, SENZA RINUNCIARE ALLE TUE IDEE, CERCA DI ESSERE IN PACE CON TUTTI"
"GODI DEI TUOI SUCESSI O DEI TUOI PROGETTI"
"CERCA DI ESSERE TE STESSO"
"FA' TESORO DELL'ESPERIENZA CHE VIENE DAGLI ANNI E RINUNCIA PIANO PIANO AI SOGNI DI GIOVENTU'"
"SII FORTE E GENTILE CON TE STESSO, TU SEI UNA CREATURA DELL'UNIVERSO NON MENO DEGLI ALBERI E LE STELLE. HAI DIRITTO A RESTARE"


Leggi Tutto...

mercoledì, luglio 19, 2006

Il Parente del Mafioso in Galera, Il Terrorista alla Camera e la Maglietta dello scandalo

Maledetta indolenza, vorrei dire tante cose ma non ho lo spirito adatto, sono sconnesso dal resto del mondo, anzi vivo in due mondi diversi, uno il vostro, fatto di caso D’Elia, Calciopoli, di Sismi, di intercettazioni, di futuro della CDL, di liberalizzazioni Si No Ni forse ora vediamo; l’altro, il mio mondo più isolano che continentale, pervaso da una visione colonialistica che traduce in modo diverso problemi e soluzioni.

Elenco a caso qualche differenza/paradosso. In Italia, un terrorista che viene condannato e sconta la sua pena viene eletto e fatto segretario della Camera dei deputati. In Sicilia se sei un Deputato, primario ospedaliero, professionista prestato alla politica, nipote di un Presidente di Tribunale, cugino di un condannato per mafia che ha scontato la sua pena e che è in liberta e non frequenti, e inoltre hai per esempio un vecchio amico che conosci da 35 anni, che era collega di Università, che è stato condannato per Mafia, che ha scontato la pena, che incontri nell’ultimo anno 5 volte, che si rivolge a tè in quanto medico per problemi di salute suoi e di familiari e visto che sei pure Onorevole e fai politica, a che ci siamo, è ovvio anche i mafiosi tengono famiglia, “mi fai avvicinare mio figlio che è pure lui medico e lavora a Milano”, e tu gli dici pure che non sei in condizioni, che non conti nulla che ti devi rivolgere più in alto, ebbene, in Sicilia ti sbattono in galera per sospetto anello di congiunzione tra mafia e politica e ti distruggono.

Sulle intercettazioni, analogamente, in Italia si grida allo scandalo per le intercettazioni che pervengono dalle procure, attraverso CD, password o caffè al bar a giornalisti fidati, In Sicilia se si pubblicano gossip di pentiti o chiacchierate che sembrano più da Bulli gradassi di periferia, che intercettazioni giudiziarie, e si distruggono immagine carriere e quant’altro di persone per bene, fino a prova e sentenze contrarie, ecco in Sicilia non se ne parla, non rientrano tra le intercettazioni da secretare.

Ancora, in Italia un terrorista redento può fare il Segretario della Camera dei Deputati, in Sicilia chi ha un parente fino al settimo grado sospettato o condannato per mafia, anche se ha espiato le proprie colpo, non può fare politica, non lo vogliono mettere in lista, i partiti non lo devono candidare perché al di la delle proprie azioni, la parentela con il mafioso per la procura costituisce indizio di “Sodale” mafioso ed in Sicilia in questo campo, tre indizi costituisco una prova, e tre gossip di pentiti sono la controprova e la difesa da questi teoremi, fondati sul nulla o quasi, sono uccelli per diabetici di chi ci capita in mezzo e oltre a raccomandarsi al buon Dio, gioco forza deve riporre la propria fiducia alla magistratura giudicante perché alla fine la verità viene a galla anche post mortem, il “Caso Tortora” insegna.

Ma è l’atteggiamento della Società tutta che è maggiormente paradossale, mentre nel Caso D’Elia/Terrorismo si affrontano mozioni, analisi e discussioni in temi di “Diritti”, di conti chiusi con la giustizia, di libertà politica, di esercizio della libertà ecc, nel caso della Mafia, per chi ha pagato il dedito con la giustizia ecc, le garanzie non esistono, non puoi fare il deputato, si parla di creazione di codice etico , di limitazione dell’esercizio di elettorato attivo ecc. sei civilmente e socialmente morto.

Su Terrorismo e Mafia và bene il parallelismo per quanto concerne strumenti legislativi di lotta, repressioni, carcere duro, pentitismo, sequestri dei beni ancora prima che le sentenze passano in giudicato. Non vi è più parallelismo sul dopo “giustizia è fatta”, pare che il mafioso anche se sconta la pena inflitta e si riabiliti non sarà mai una persona che abbia saldato il debito con la “Giustizia”, ne lui né tanto meno i suoi figli e/o parenti. E questo è più marcato nella società civile che negli inquierenti, ai quali gli indizi in queste condizioni non mancano mai e per chicchessia in un territorio come il nostro.

L’Italia Repubblicana ha forse sbagliato qualcosa nella lotta alla Mafia? I Politici del territorio hanno forse timore ad affrontare il tema? Finchè non tocca a loro è fortuna o mancanza d’invidia degli avversari/nemici politici interni od esterni il proprio partito, che non ravvisano necessità ed urgenza tali da liquidarli, come sempre è stato e sempre sarà, con l’uso di parte della giustizia attraverso intercettazioni, pentiti, servizi segreti, trasferimenti e promozioni come per la GDF di Milano, in ogni territorio con i suoi usi e consuetudini.

L’ultimo paradosso sulla Mafia: Le magliettine con le effigi di Al Capone etc.. e quella con la scritta “Mafia Made in Italy” per i turisti a 5 € NO! ritirate dal commercio e gli imprenditori privati perseguiti; Le Coppole Antimafia di Corleone inventante dai paladini dell’antimafia, vendute all’aeroporto a 50 € , prodotte dalla cooperativa antimafia SI! La colpa è degli imprenditori pugliesi che si sono avventurati in questa impresa commettendo due errori: il primo non aderire alla Coop rossa antimafia che detiene il copyright sullo sfruttamento dello sputtanamento nel mondo della Sicilia e dei Siciliani, il secondo mischiare la Sicilia con l’Italia campione del mondo bastava scrivere nelle magliette “ Mafia Made in Sicily” e nessuno avrebbe detto niente.


Leggi Tutto...

mercoledì, luglio 12, 2006

4 luglio

Quando nel corso degli umani eventi si rende necessario ad un popolo sciogliere i vincoli politici che lo avevano legato ad un altro ed assumere tra le altre potenze della terra quel posto distinto ed eguale cui ha diritto per Legge naturale e divina, un giusto rispetto per le opinioni dell’umanità richiede che esso renda note le cause che lo costringono a tale secessione. Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso di governanti; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo

Leggi Tutto...

lunedì, luglio 03, 2006

Consiglio non richiesto al sindaco di Lipari: ci beva qualcosa sopra


La malvagità di Prodi e compagni non ha fine, nella strategia del bastone e della carota messo in atto per il popolo bue la maggiore bastonata e per la Sicilia serbatoio di voti azzurri e bianchi. Udite Udite. Ci assetano, ci hanno tolto l'acqua!!!!!!!.
Pare che sia nata una controversia tra Toto Cuffaro e lo Stato Italiano in riferimento alle Isole Eolie. Tagliati i collegamenti con Napoli effettuati con i Traghetti, oltre alla perdita dei flussi Turistici, vi è il mancato rifornimento idrico, e nonostante i desalinizzatori sono al massimo è sicura un'estate molto CALDA per le Isole Eolie, oserei dire anche di m.....,. Povero sindaco di Lipari, declassata da goletta verde, quasi a lasciarla senza bandierina, con l’obbligo di dovere chiudere l'unica attività estrattiva, quella della pomice, esistente nel territorio, perché altrimenti addio colorate bandierine ed addio ai turisti.
Paradosso dei paradossi, nell'accanimento generale, oltre agli ambientalistisi ci mette notoriamente la natura con Stromboli più eruttante che mai, quindi a Lipari con la crisi economica nel secondario e nel terziario, per il primario quanto di più insicuro manco a parlarne; Ti piomba Prodi ti taglia i collegamenti e ti lascia morire di sete gli Eoliani ed in sfregio ti ci manda pure i finanziere per scovare evasori fiscali!!!!!
Per il povero Sindaco, la più forte delle bastonate da parte di Prodi & C., roba da far riflettere, da far meditare,.... conversione,......salto del fosso, ....trasfuga, meglio cogl......che morire assetati. Sono le tentazioni del povero Sindaco azzurro!!!
Un consiglio al Sindaco ci beva qualcosa sopra e vedrà le cose in un altro modo: Dai stappi un prodino e la vita le sorriderà.

Leggi Tutto...

martedì, giugno 27, 2006

Mafialogo 3 (Piovra & Politica)


Tanto tuonò che piovve. Era normale che accadesse che durante le Elezioni Regionali le intercettazioni ai boss facessero emergere interessamenti per la politica da parte dei Boss. Ma procediamo con ordine. A seguito dell’arresto dell’ultimo dei Boss dei Boss (per il momento), sono stati ritrovati i pizzini che costituisco il sistema di telecomunicazione della Mafia. Con tale pizzini e con le consuete indagini a base di intercettazioni è stato possibile decriptare il codice numerico di identificazione degli affiliati. Risultato:Blitz con 45 arresti nella sola città di Palermo, decapitata l’organizzazione delle famiglie mafiose della città, ricostruita la “geografia del potere mafioso”. Dalla Stampa locale è possibile ricostruire la cronaca dei fatti. Allora i capi della mafia mondiale sono: Totò Riina e Bernardo Provenzano , la “Repubblica di Palermo” era governata da un Triunvirato, anzi per dirla come i giornali da una Triade (fa più cinese!). A tale triade facevano riferimento i 4 mandamenti in cui è divisa la città, ogni mandamento si componeva di due o tre famiglie mafiose per un totale di 13 famiglie. Riepilogando 1 città, 4 mandamenti , 13 famiglie, questa la geografia del potere mafioso a Palermo, per un totale di 24/25 capimafia. Considerato che ogni capo mafia che si rispetti ha un numero di consiglieri variabile da 2 a 7 in media diciamo 5,e che ai suoi ordine ha un gruppo di fuoco, chiamata Decina, di 10 persone appunto, gli affiliati alla mafia a Palermo li possiamo stimare in (25+ 5x25 + 10x25) = 400 persone, che se consideriamo i pareti stretti e la famiglia allargata arriviamo a 4000 individui su una popolazione residente di 700.000 abitanti circa pari allo 0.57% circa. Diciamo che per ogni 10 Palermitani mezzo è a rischio Mafia. Questi conti ci portano a dire che tutti i Palermitani non sono mafiosi, e questo mi sembra normale, ma questi conti se li riportiamo in politica ed elezioni le cose si complicano.
Tra le intercettazioni dell’indagine non potevano mancare quelle attinenti la sfera elettorale, ma secondo voi durante le campagne elettorali i boss vuoi che non argomentano di voti, candidati, eletti è quant’altro?, e se dai tempi de “Il giorno della civetta”, nulla è cambiato nella prassi e negli interessi della Piovra è invece cambiato per gli investigatore che si ritrovano a disposizione la tecnologia delle intercettazioni ambientali, ma secondo i Boss il fatto che loro parlassero dentro una rudimentale Gabbia di Faraday, ovvero un gabbiotto metallico tipo Anas, non erano intercettabili e invece no. Ed allora giù con discorsi facciamo mio nipote consigliere comunale, no il mio che ha 6 anni che ci lavora, no il mio che è più bello, no il mio che è in questo partito, ma il mio e in quest’altro e così via, cose fuori dal mondo. Attenzione nessuno dei politici menzionati, ne i candidati alle regionali trombati nel 2001, né i consiglieri di circoscrizione che volevano fare il salto per le comunale, né i rispettivi referenti deputati sono per il momento interessati da intercettazioni, ciò non esclude che intercettazione vi siano ma per il momento non sono state pubblicate sul giornale, vi è un consigliere di circoscrizione finito in galera i cui fatti specifici ancora dalla stampa non sono stati resi noti , si sa solo che è uno dei pochi che non si avvalso della facoltà di non rispondere e che ha precisato che lui quando si è candidato a preso 200 voti, e che era noto che appoggiava per le regionali un tal deputato che ha preso più di 10.000 voti, e che sperava di essere messo in lista alle comunali. Ora qui la cosa è inquietante. Qualè la colpa del consigliere di circoscrizione? è quella di avere uno zio che và mafiando e cerca voti forse all’insaputa dello stesso, è quella di essere vicino ad un notabile di partito, è quella di essere nato in Sicilia o al di là di teoremi si è macchiato di un crimine specifico? Per il momento non si sa, vedremo più avanti il lavoro dei magistrati se farà chiarezza. Intanto lo sputtanamento è per tutti; e questo è certo.
Ritorniamo sui conti. La mafia partito alle elezioni con 4000 voti che cosa può fare? A stento potrebbe farsi una lista per le comunali e prendere uno forse due seggi, può fare eleggere forse un consigliere provinciale ma è difficile visto il ristretto corpo elettorale, difficilmente può determinare l’elezione di un deputato regionale, e questo nell’ipotesi che sia unita. Le intercettazioni telefoniche hanno dimostrato che la mafia non è politicamente unita, e dispersa in diversi partiti e gli arresti del sindaco DS di un comune dell’Agrigentino dimostra che la mafia è filogovernativa. In questo momento nei partiti si discute di codice etico, si parla di consapevolezza, la verità secondo me e che come ti muovi pesti qualcosa, che la piovra ha le ventose, che anche se li stacchi lasciano il segno e che a farti un bagno in un mare infestato di meduse anche se ci stai attento rischi di essere strusciato. Io soluzione non ne ho. In qualche post provocatoriamente ho detto di togliere il godimento dei diritti politici a tutti i Siciliani, ovvero l’elettorato attivo e passivo, forse così la piovra anziché attaccarsi alle gambe dei siciliani migrerà verso acque romane, perchè una cosa è certa la piovra si attacca al denaro, alla fine gli uomini d’onore litigano per la torta o come diciamo noi “A sciarra è pa cutra”. (la lite è per la borsa)
Segue….. (forse)

Leggi Tutto...
 
Clicky Web Analytics