mercoledì, novembre 29, 2006

Deaglio, brogli ed imbrogli

Ci stanno Imbrogliando!. E’ tutta una manfrina. Vi Immaginate voi una sinistra europea, moderna, progressista , innovativa riformista che giunta al potere si esimi dall’innovare, modernizzare, riformare lo Stato a partire dalle regole per le elezioni. Ebbene no! Ed allora per non essere smascherati Tiè! Ti butto in pista un Deaglio e ti incaglio nel medio evo politico l’Italia che si vuole modernizzare. Questo è stato il progetto veteroconservatore di Eta Beta fin dall’inizio. Come si poteva farci bere a tutti che il voto elettronico in Italia “nun sa da fa”, in una Italia che tre volte alla settimana gioca il superenalotto e la sera sa chi vince e chi perde su svariate milioni di combinazioni, l’Italia sottoposta al grande fratello fiscale , che deve usare i Pos ed i Bancomat, ebbene deve continuare ad usare la matita copiativa per scegliere i propri rappresentanti politici. Ma perché? Forse perché le Frattochie sono chiuse e ormai la scuola del PCI non addestra più i proprio rappresentanti di lista ad usare nuovi metodi e sono rimasti alla tecnica del mozzicone di matita tra le dite; tecnica tramandata da padre in figlio dentro le sezioni dell’ex PCI? Amato con questa sua boutade da evidenti segni di senilità! Per coerenza allora non dovremmo più pagare le tasse via Banca ed aspettare l’esattore a casa, scoprire il mattone o alzare il materasso e prendere il contante, perché se e facile taroccare l’esito del voto figurarsi fottersi le briciole della montagna di tasse che si riversa elettronicamente con il modello F40, non è forse lecito pensarlo? per non parlare della moneta elettronica, da abolire seduta stante dato che li veramente ci sono le prove delle truffe e persino le condanne. Che Amato dopo la “scafazzata” con Cossiga ne abbia fatta un’altra delle sue? Ma Amato sa che rischia come Deaglio dicendo quello che ha detto?
La frase " la firma elettronica può essere truccata e taroccata: rinunciamo quindi ai benefici dell'evoluzione tecnologica e ci affidiamo al conteggio manuale, che è meno facile da taroccare” non è forse “diffusione di notizie false esagerate e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico” imputazione cui è andato incontro il Deaglio? In più ce l’aggravante che a pronunciarlo è un Ministro della Repubblica e che il suo Ministero ha speso una caterva di soldi per “Firma Digitale “ e “Protocollo Informatico”. Mi sorge un dubbio: se Deaglio è il Killer dell’innovazione il mandante è forse Amato?

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giovedì, novembre 16, 2006

La giustizia trionfa!


(ANSA) PALERMO, 16 NOV - Il gup Adriana Piras ha inflitto condanne per complessivi 3 secoli di carcere ai colonnelli e favoreggiatori di Provenzano. Si tratta di 57 imputati, gran parte dei quali hanno protetto nell'ultimo decennio la latitanza del boss, altri hanno gestito le casse di Cosa nostra.Fra le persone condannate vi e' anche il gruppo che organizzo' il viaggio a Marsiglia di Provenzano, con in testa Nicola Mandala', che ha gestito anche il ricovero del boss in clinica.

E ora che giustizia è fatta in un pezzo di territorio Siciliano si è riconquistata la libertà: la liberta dalla paura che incute la Mafia alla popolazione succube. Ma Giustizia è veramente fatta? Secondo me no! E vi spiego il perché. La paura generata nell’individuo che vive in territori ad alta densità mafiosa è alimentata con la informazione giornalistica la conseguente enfatizzazione dello scontro tra la criminalità organizzata e le forze dell’ordine. Un cittadino che si alza la mattina per andare a lavorare e si ritrova in mezzo alle strade un operazione militare in corso, decine di arresti di suoi concittadini, uso di termini quali “Maxi Operazione”, “Grande Mandamento” “Decapitata la Mafia” eccetera, se al momento il cittadino, l’estorto, il minacciato trovano sollievo e acquisiscono una maggiore libertà dalla paura subito dopo si rassegnano perché si ritrovano a precipitare in una paura maggiore questa volta aggravata dalla rassegnazione che nella lotta tra mafia ed antimafia chi vince alla fine è sempre la Mafia e magari per colpa dell’antimafia. Vi dimostro ciò con i numeri: 300 anni di carcere divisi per 57 colonnelli e favoreggiatori di Provengano fanno in media 5,2 anni ciascuno, considerando i benefici vari tipo buona condotta ect. i colonnelli ed i favoreggiatori di Provenzano con 3 anni di carcere in media se la cavano, considerando inoltre che due anni di detenzione cautelare sono già scontati ne restano uno da fare e poi il debito con la società è pagato ed i colonnelli e favoreggiatori di Provenzano possono riacquisire la loro libertà di incutere paura al cittadino, all’estorto, al minacciato di cui sopra questa volta con uno status diverso quello del laureato mafioso all’Università Statale dell’Ucciardone o equivalente, entrano con la nomea di bullo di quartiere escono Mafiosi di rango perché tale è chi viene preso in operazioni così ingigantite che sfociano in maxi processi con secoli di condanne. Loro saranno liberi di muoversi come gli pare , si magari con qualche fastidio come girare sulla minicar che si guida senza patente, o andare ogni giorno a firmare in caserma, o ricevere il controllo dei carabinieri al domicilio, cosette così. Ma la libertà dalla Paura del cittadino che fine fà? Quello che ha gioito alla “fine della Mafia” ed ora se la vede girare in minicar e con il vestito nuovo e la cravatta , che si pavoneggia per la pubblica via, cosa penserà di tutte le giganterie , dai titoli dei giornali a quelli dei processi e dell’operazione degli inquirenti. ? Gli viene o no, il dubbio che tutto questo doppio binario contro la mafia , la giustizia bis, i militari, la DDA, la DNA, crei più danno che guadagno, che la cura sia peggiore del male? Giorni fa ho letto una rassegna stampa dove si gridava allo scandalo perché un mafioso, accusato da un pentito, comunque già condannato in primo grado a 4 anni e 4 mesi per un tentativo di attentato all’On. Lumia, allora e per la verità sempre componente della Commissioni Antimafia, tale mafioso veniva rimesso in libertà per scadenza dei termini di custodia cautelare pur essendone accertato il fatto che fosse l’armiere di quelli che volevano ammazzare Lumia. Il commento dell’Interessato è stato “E’ il classico esempio che dimostra la necessità di organizzare un ordinamento compiuto binario, che prevede tempi giuridici diversi per i reati di mafia”. A mio modesto avviso è l’opposto! Mi chiedo senza imputazione di Mafia e fuori da un processo con 250 imputati, per un armiere accertato in primo grado, che si appella ad una sentenza non bastano due anni a condannarlo? Non è l“ordinamento compiuto binario” la soluzione anche perché tra uno o due anni l’armiere avrà pagato il suo debito con la giustizia e sarà libero di armeggiare a danno dell’On. Lumia o di chi chessia, e con la “giustizia fatta “ l’On. Lumia e chicchessia sono liberi di precipitare nella paura più di prima avendo promosso un trafficante di armi al rango di Mafioso. Sul fronte della lotta alle Mafie in termini di lotta sia alla Criminalità organizzata che alla Cultura Mafiosa vi è tanto da fare ad iniziare dal porre le questioni nei giusti termini. Non si può far sopravvivere la mafia facendo apposite leggi applicandole in modo speciale magari solo per fare prosperare l’antimafia militante e politica.


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martedì, novembre 14, 2006

Dopo le liberalizzazioni ecco le legalizzazioni


Raddopiato il limite di THC per non finire in galera, alias puoi uscire di casa col doppio delle canne se ti beccano non succede nulla. Però il limite per chi la coltiva sul balcone di casa è cambiato? una piantina o due si sà? e per l'indoor come funziona? Più che legalizzazioni all'acqua di Rosa Pugnante mi sembrano fumosi tentativi di "riformare" qualcosa che è d'abbrogare completamente e aggiungo quanto prima: la Legislazione proibizionista. Analogamente sono da riformare completamente le legislazioni proibizionistiche sul gioco d'azzardo, scommesse e casinò, così come la legge Merlino e le case chiuse . Legislazione proibizionista che si rileva essere tale solo per i controlli che lo Stato può e deve esercitare ma non è certamente proibizionista per la criminalità organizzata che sullo sfruttamento, sul traffico e sul controllo vive vegeta e prospera.

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lunedì, novembre 13, 2006

Prodi e la quotazione dei senatori

Seria molto seria, la vergognosa performance del Presidente del Consiglio, vezzo a pagare tutto e tutti da boiardo provetto, indaffarato a chiudere le trattative per la finanziaria ha sbaragliato tutti pure il Maestro dei Boiardi; vero è che il maestro considerava i partiti come taxi mentre lui considera tali i Senatori, ma arrivare a quotari i senatori e nello stesso tempo discriminarli in forza della loro religione, razza, provenienza è il massimo!!!
Ultimo aggiornamento dell'ortoparlamento dei prodi:
Quotazione di senatore a vita e premio nobel = € 200 mln; Semplice senatore della pattuglia degli extracomunitari, in pratica un clandestino, € 14 mln.
Tutto il resto si quota dentro questa forbice.
La domanda nasce spontanea, una marketta di Luxuria in parlamento i prodi quanto cè la faranno costare?.
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domenica, novembre 05, 2006

Clamoroso: a Palermo una firma tre palle ed un euro con due colpi di lupara/2

Dopo i fatti tragici della “Vucciria” (il mercato storico di Palermo) ci apprestiamo a dipanare la matassa, ovvero del perchè il Commissario Resk cerca il responsabile dei salmoni del banchetto “una firma tre palle ed un euro” che il 1/11/06 è stato devastato dalla folla inferocita contro il governo? Ci rechiamo al commissariato di via Roma competente per territorio e ci facciamo ricevere.
D: Allora commissario Resk cosa è successo alla Vucciria?
R:Finiu a bordello! Ecco cosa è successo!
D: scusi se la interrompo ma la bestia morde
R: che fa sfotte pure lei, il cirneco etneo non morde, e si tolga quel sorriso di babbeo dalla bocca e non faccia ironia, lo so a cosa pensa, ma sono loro che hanno copiato il personaggio e siccome erano in Germania ed avevano solo i pastori tedeschi per il film hanno usato quello, ed inoltre mi hanno storpiato il nome mettendoci la x apposto della sk e mi hanno rotto la minchia perché mi hanno stroncato la carriera facendomi marcire in questo commissariato.
D: mi scusi torniamo a noi
R:E’ successo una cosa gravissima, reati che vanno dall’istigazione alla pubblica ribellione all’uso di armi improprie.
D: chi avrebbe istigato? I Salmoni.
R: Cazzo dici!! Li quelle tre facce di merda con la pistola come minchia si chiamano? Ah, uno detto il Mortadella, l’altro che ha un nomignolo che sembra una marca di automobili mi pare TPS e l’altro detto ” er fisco”. A questi gli faccio passare un guaio se li becco.
D: per il fatto delle armi si riferisce ai due colpi di lupara?
R: ragazzì vedi di andartene non mi fare perdere tempo
D: perche? Che ho detto
R: ma scusi lei confonde un tentativo di sedare la rivolta con l’elemento scatenante!
D: Mi spieghi!
R: pare che la colpa sia di una pensionata, attualmente ricercata, che con immane sprezzo dell’autorità costituita, nella pubblica piazza abbia tirato un oggetto improprio alla volta del mortadella.
D: un oggetto improprio?
R: Minchia ma scusi lei broccoli con la mortadella li ha mai mangiati? Che c’azzeccano i broccoli con la mortadella? E poi tale condotta messa in atto denuncia uno stato di illecito arricchimento a cui la pensionata deve dare spiegazioni. Con questo cazzo di euro lo sa quanto costa un broccolo? Come fa una pensionata a dilapidare tutto questo denaro per la pubblica piazza? Da dove li prende i soldi? Che fa, evade? elude? nereggia? Vede quanti interrogativi?
D: capisco!
R: e allora qui le piste da seguire sono assai ed io broccolo nel buio
D: Brancolo, si dice brancolo!
R: Minchia di nuovo sfotte, io e il mio cane siamo a caccia di broccoli, non di pecore e manco di lupi, vada via e mi lasco broccolare in pace.
D: ed i salmoni?
R: ma allora lei oggi si alzato col preciso intento di rompermi i cogl…, ma lei i Broccoli con i Salmoni li ha mai mangiati, tuttalpiù le sarde con i finocchi. Vada via per favore, vada via!!!



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venerdì, novembre 03, 2006

Clamoroso: a Palermo una firma tre palle ed un euro con due colpi di lupara.

Clamoroso quello che è successo ma più clamorosa è la censura che sul fatto è scesa. Già! nota la tendenza filo governativa del quotidiano locale, ma è impensabile che fatti cosi eclatanti come è un principio di tumulto popolare vengano taciuti. Ma andiamo per ordine. I fatti, ieri giorno di ognissanti, i salmoni palermitani hanno replicato in loco la campagna “Una firma, tre palle un Euro” e siccome Piazza del Parlamento data la giornata festiva era praticamente deserta tra il cimitero ed un mercato storico, i salmoni, hanno optato per la seconda. Luogho prescelto “la Vucciria” mitico mercato storico palermitano reso famoso dal quadro di Guttuso che lo rappresenta. Scelta più inopportuna non poteva essere fatta visto ciò che è successo. Quando arrivo sul luogo verso le 11.30 i VV.FF avevano da poco spento l’incendio e quello che restava del gazebo erano solo le ceneri quattro tubi di ferro ed un acre odore di plastica bruciata oltre che tre pattuglie della polizia. Mi aggiro per la piazza della Vucciria per capire e nascosto dietro un retrobottega del macellaio d’angolo trovo uno degli organizzatori praticamente in preda al panico e dopo due chiacchiere decidiamo di fare un intervista che riporto integralmente.
D: scusa ma perché ti sei seduto dandomi le spalle?
R: per non mi fare riconoscere
D: ma non siamo in video ho solo la penna per gli appunti!
R: d’accordo ma ormai con il regime poliziesco che ci governa non ti deve sorprendere se la telecamera del grande fratello te la ritrovi pure nel buco del c…., e comunque o così o niente
D: d’accordo, me per caso sei latitante , ricercato o altro?
R: non lo so! Potrebbe pure essere, c’è un questurino che chiede in giro chi è il responsabile di questo macello e non vorrei pagare la “panella” per colpa di altri.
D: Appunto che è successo, cosa è tutta questa confusione?
R: Niente, e che noi siciliani siamo radicali nel vero senso del termine, con noi non si scherza, quella che doveva essere una goliardata a monenti finiva in tragedia e qualcuno si poteva fare male. Tutto è iniziato verso le 10, procedeva tutto a meraviglia avevamo raccolto una ventina di firme quando un gruppetto di ragazzini si è avvicinato e divertiti hanno preso d’assalto il banchetto iniziando a tirare le palle alle sagome in modo frenetico, (senza cacciare un soldo) al che dopo averli fatti sfogare abbiamo ritirato le palle per farli andare vie.
D: Giusto ed allora?
R: domani non sono i morti? E questi non avevano le pistole giocattolo addosso? Le hanno tirato fuori ed al grido “ abbullamo sti cornuti” hanno iniziato a sforacchiare le sagome con i pallini di piombo delle pistole giocattolo fino a quando non hanno finito le munizioni. Minchia!! ma non è finita! Il più grande, dopo avere rubato le palle in dotazione, scappa dicendo “o picciotti andiamo a prendere i fucili e gli altri tubetti e torniamo” appena se ne vanno “Turiddo”, il garzone di zio Ciccio dice “mio fratello ha al magazzino l’impianto dei fucili ad aria compressa del tiro al bersaglio aspetta che glielo faccio portare subito. Detto fatto dopo cinque minuti il banchetto si trasforma in “Una firma, tre tiri un soldo”.
D: Bell’idea direi
R: Bell’idea un caz…, l’impianto stentava a mettersi in funzione e si è creata un po di confusione intorno al banchetto tra un invettiva e l’altra all’indirizzo delle sagome. Una vecchietta che aveva fatto la spesa, e stava ascoltando la spiegazione di una nostra attivista sulla finanziaria e ciò che riservava ai pensionati, dopo essersi assicurata bene al bastone lancia all’indirizzo della sagoma di Prodi un sacchetto con un broccolo esclamando “Gran cornuto “pigghiati” pure il broccolo, tanto ormai ci volete fare morire di fame, meglio digiuna che senza dignità” e tac, con il lancio stacca la testa di Prodi.
D: Gagliarda la vecchietta!
R: Gagliarda? Io direi maledetta! Il gruppo intorno a lei al grido di “Brava a nannò” si avventa sul banco di frutta e verdura di don Tonio ed inizia un tiro di pomodori, finocchi, mele pere, non ti dico cosa è successo, la folla inferocita; io dopo aver preso un casco di banane in faccia dico ai miei di metterci al riparo abbandonare il banchetto e darci alla fuga, non potevamo più difendere il gazebo, e meno male che ci siamo allontanati!
D: perche?
R: perché frattanto la folla si era molto ingrossata e i negozianti erano alle prese con il difendere la mercanzia, guarda di tutto hanno tirato, c’era un tizio con le stampelle ed il piede ingessato che ha tirato la stampella a Visco a mò di lancia, ad un certo punto si sente un grido tra la folla “levatevi tutti ca ci sparo io a sti cornuti” e dalla scalinata dell’Ecce Homo si vede uno con la lupara che spara due colpi all’indirizzo di Tommaso Padoa Schioppa. Il finimondo, i più si danno alla fuga perché si capisce che la cosa prende una brutta piega, io con i mie troviamo riparo qui dentro ed arrivato a questo punto assistiamo a scene che non avremmo voluto assistere.
D: Cosa e successo ancora?
R: Sembravano quelle scene che ci hanno fatto vedere Iraq quando catturavano i soldati e li uccideva e le folle inveivano contro i cadaveri, i resti delle sagome e dei teloni del banchetto pestati con i piedi, sputi, insulti contro il governo ad un certo punto portano tutto ciò che restava al centro della piazzetta e con una bottiglia di benzina gli danno fuoco, frattanto arriva la polizia e chiamano i vigili del fuoco.
D: Cazzo!
R: E! Cazzo si!
D: Adesso?
R: e adesso stiamo pensando che forse è meglio che il banchetto non lo facciamo più in luoghi popolari, stavamo pensando di farlo all’università o alla “Cuba” o anche a Mondello, vedremo, ammesso che da Roma ci mandino di nuovo il materiale.
D: no mi riferivo ai fatti!
R: Non lo so? Pare ci sia questo questurino che cerca i responsabili, non ho capito se cerca me o la vecchietta del broccolo, ora più tardi vedremo, non è che potresti capire tu , perché non ci vai a parlare?
D:posso vedere, ma voi il “soccorso salmone” non l’avete?
R: e che siamo comunisti?
D: Scusa non volevo darti del coglione.
Da Palermo per il momento è tutto vi aggiorneremo sullo sviluppo della vicenda. A Presto vado alla ricerca del questurino il Commissario Resk.


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