mercoledì, ottobre 18, 2006

Per una Giustizia Laica


di Mauro Mellini
(da www.giustiziagiusta.info)
La giustizia che dobbiamo proporci di conquistare e, anzitutto, una giustizia laica. Una giustizia laica è infatti oggi in Italia il presupposto, la condizione essenziale per una giustizia giusta, che si proponga l'accertamento dei fatti al di là di ogni ragionevole dubbio e l'applicazione delle leggi esistenti secondo criteri interpretativi di ricerca del loro significato univoco ed obiettivo, che possa giungere alla considerazione della volontà del legislatore, così come essa è e non tale quale "dovrebbe essere". E' essenziale tale laicità, perché è invece il suo contrario che oggi impera e determina la deformazione e la devianza della giustizia, utilizzata come mero strumento per la realizzazione di una "promozione sociale", secondo concezioni che non sono poi, e non potrebbero essere altro, che quelle dei giudici e della loro corporazione, concezione che finisce per rappresentare, quando non ne è essa stessa il derivato, una ideologia cui, quindi, la giustizia è asservita.
Il più grave e pericoloso attentato alla laicità dello Stato è, oggi, in Italia, e forse non solo in Italia, quello rappresentato da questo asservimento ideologico alla giustizia, alla sua finalizzazione alle "lotte" contro i fenomeni di devianza sociale e morale, contro le "emergenze" che gli stessi amministratori della giustizia di volta in volta ritengono di dover individuare e privilegiare, ad esse subordinando e, magari, sacrificando, ogni decisione dei singoli casi e quindi la stessa verità e certezza del diritto.
Allo "stato etico” si sostituisce quindi la "giustizia etica"", anzi di una eticità di una corporazione di signori della giustizia che dello stato etico è, al contempo, l'estremizzazione e la grottesca caricatura e che, rispetto allo Stato, è poi sostanzialmente eversiva.
L'allarme espresso nei giorni scorsi nel manifesto-appello dei Riformatori Liberali per la scarsa attenzione che la parte politica in cui essi si riconoscono ha per i problemi, i metodi e le esigenze della laicità, avrebbe potuto dare - rilevando specificamente anche questo aspetto del pericolo che incombe sulla società italiana - più ampio respiro a tale rivendicazione della laicità dello Stato e delle istituzioni pubbliche, quadro e garanzia di ogni privata libertà ideologica di individui e di gruppi, che la demonizzazione della parte liberale del Paese che aveva rifiutato il compromesso storico, le vicende del "grande golpe giudiziario" degli anni novanta con quel che ne è derivato, hanno escluso, marginalizzato e conculcato.
Ci batteremo, come ci siamo battuti in passato, sperando in più ampie attenzioni e consensi, per una giustizia laica, tale secondo la definizione che abbiamo cercato di darne. Sappiamo che ciò non basta a farne una giustizia giusta: ma sappiamo pure che il suo contrario è sufficiente a rendere la giustizia non solo necessariamente ingiusta, ma a ridurla a mero strumento di oppressione e i prevaricazione, fino alle estreme conseguenze delle più incredibili manifestazioni.
Ci batteremo affinché i giudici siano strumento della legge e solo della legge e non siano le leggi strumento delle propensioni e delle ideologie dei giudici.
Ci batteremo non solo sul piano delle enunciazioni dottrinali, ma anche e soprattutto contro le deformazioni che quella falsa concezione della giustizia comporta, con tutti quanti vogliano in Italia una giustizia migliore.

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martedì, ottobre 17, 2006

Ulivo e Margherita: cè del marcio alla radice

In autunno il marciume radicale viene in evidenza e la fioritura delle margherite ne risente, la cocciutaggine di volere troppo doppare ed irrorare un apparato radicale già fradicio fa si che vengono fuori le magagne. Per nulla perso il vizietto di tesserare i morti prendendoli dall’elenco telefonico, si scopre che il gioco del fotti il compagno sbarca anche nelle Primarie da farsa che ci hanno regalato il Prodi. Li, nell’esperimento popolare, hanno Brogliato tra di loro, non si capisce sé quasi il 50% abbia votato oppure no, e se si a chi?; e comunque nessuno lo sa? A mio avviso dovremmo chiedere agli operatori ecologici della zona di via Santi Apostoli, forse nei pressi o dentro i cassonetti abbiano potuto notare degli scatoloni con 2 milioni di voti.
Il Belloccio dovrebbe a questo punto, dopo avere smaltito l’ennesimo tapiro, chiamare il duo Visco-Bersani e dargli il mandato di trovare almeno i 2 milioni di euro connessi ai voti mancanti, che poi possono essere di più a causa dei Cog……. con la C maiuscola, quelli che hanno sganciato 10 € anziché l’uno richiesto, di certo di più di 24.000 di siffatta specie li trova.
Quanto ha incassato, in che modo sono stati trasferiti i denari, dovè la cutra? I soldi dei primarianti ( militanti delle primarie) almeno di 2 milioni di loro, sono forse finiti a costituire fondi neri all’estero e quindi bisognava eliminare un adeguato numero di partecipanti al voto dagli elenchi per fare sparire le prove? Oppure dopo tutto il pane e cicoria ai primi quattrini vi siete dati come i pazzi a ostriche e champagne riservando l’ultima cassa per la sera del colpo gobbo? Furono quelle le prove generale del colpo gobbo della presa di Palazzo Chigi?
E tutti i Professori, gli scrittori, gli artisti, i cosiddetti Intellettuali, cosa penseranno? Riformare la Moratti un bell’affare 3500 docenti mandati a casa, la compensazione delle aliquote tributarie bell’affare adesso il problema si pone solo quando in un mese ci sono 5 fine settimana; I professionisti ridotti come i pizzicagnoli, un tot di lavoro intellettuale a 100 €, bell’affare per la lobby dei POS.; I commerciati praticamente impiegati delle stato in nero: devono caricare la banca dati centrale di tutti gli scontrini giornalieri dell’Italia della tracciabilità del denaro; Gli industriali incuneati su per il culo alla grande con la bufale del 5% di cuneo fiscale, bell’affare sganciare il TFR; Ancora non si capisce chi si salvera!!
Ma la minchiata a raffica , in uso in quei territori dediti alla coltivazione degli ulivi con intercalanti margherite da sfalcio, sortisce il duplice effetto di deflagrare sia quando viene sparata, che quando colpisce, anche e soprattutto quando si sbaglia. Scommettere sulla illimitata pazienza di chi le minchiate a raffica li subisce non è forse né sagace né lungimirante. Vero che noi gente italica non siamo di modi spicci come i Bulgari, noi le bugie le metabolizziamo con più facilità; di arrivare ad una gettata fisica dalla finestra di Palazzo Chigi di Prodi, con tutta la sedia a cui con bugie ed inganni si è attaccato come una piovra, non se ne parla nemmeno, non si corre questo rischio seriamente, non è realistico.
Ma essere il Presidente del Consiglio e venire ad essere chiacchierato, invischiato, colluso, inciuciato, pattizzato sulle banche, sui telefoni, sulle intercettazioni, e quant’altro, beccato dai compagni di coalizioni con le mani nella marmellata , ti sei fatto le successioni tue e rompi per quelle degli altri; tu che mandi i finanzieri a caccia di bambini che comprano le caramelle senza scontrino, tu ed i tuoi compagni di merende vi pappate senza una pur minima tracciabilità 2 milioni di euro di 2 milioni di coglioni che hanno fatto la fila per darveli, contando su fatto che lo sono davvero e come al solito il Silvio ha ragione. Al solito predicate bene e razzolate male
Essere il Presidente del Consiglio , essere Nudo ed andare in giro fingendo di essere vestito, No proprio No, per questa favola già vista e vissuta non troverete le comparse a sufficienza, nè Italiane né Straniere.

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giovedì, ottobre 12, 2006

Prodi cadrà sotto l'Americana!!!


Proprio cosi, pare, che quest'anno arrivi dall'America il virus dell'influenza che metterà a letto mezza Italia, Senatori a Vita compresi. E fatti due calcoli, considerati il numero dei tavolo di concertazione più o meno volenterosi o strumentali per aggiustare e/o "Azzizzare" la manovrà, la Finanziaria approderà al voto d'aula, fiducia permettendo, giusto in tempo per la massiccia ondata influenzale di fine anno. A parte che quest'anno si caratterizza per caggionare un maggiore numero di giornate a letto rispetto alle precedenti, pare che la produzione di vaccino arriverà in ritardo. Pare che tale ritardo possa essere dovuto alla agitazione del settore produttivo contro il Visco-Bersani. Indi per cui gufando opportunamente, considerata l'età media del senato e la sua distribuzione nelle appartenenze, il Berlusca al Senato potrà contare niente pò pò di meno che del Generale Inverno come alleato. Il voto che al senato serve per schiacciare, Prodi ed i suoi prodi, come sotto un Suviet tipo Hummer.

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mercoledì, ottobre 11, 2006

DIAMO UN’ANIMA LIBERTARIA AL CENTRODESTRA


Se per la politica non è più il tempo delle ideologie, è di nuovo il tempo delle idee. Ciò che distingue il centrodestra dal centrosinistra è l’idea di una società in cui a prevalere siano gli individui, le persone, con le loro libertà, le loro responsabilità e i loro meriti; dove il mercato, dei beni come delle idee, prevalga sullo Stato. L’idea di una società basata sul rifiuto di ogni costruzione sociale che imponga dall’alto uno schema di valori e di soluzioni. L’idea di un paese ancorato, anche nelle scelte politiche internazionali, ai valori della propria identità “occidentale” di cui sono parte integrante e costitutiva quelle conquiste civili, eredità dell’umanesimo liberale e cristiano, che oggi marcano la distanza rispetto alle culture teocratiche e autoritarie.

Ci riconosciamo in un centrodestra che è liberale innanzitutto perché è antistatalista. Sulle questioni “eticamente sensibili”, concordiamo sulla necessità di una seria riflessione sui limiti della scienza applicata. Ma non pensiamo che, su questi temi, la politica liberale possa assegnare ogni potere allo Stato, senza riconoscere alcun diritto alla libertà dell’individuo.

Il centrodestra non può contrapporsi allo statalismo economico e civile, e costruire allo stesso tempo un fronte compatto a difesa dello “statalismo etico”. Questo sarebbe un errore di carattere culturale, storico, politico ed elettorale. Il rapporto fra tradizione e innovazione, anche nel campo delle convinzioni morali e dei comportamenti privati, può meglio svilupparsi sul piano del conflitto delle idee e del mercato delle soluzioni e non su quello della “conquista dello Stato”. Tutto ciò non pregiudica, anzi esalta, il ruolo pubblico e attivo della tradizione, anche religiosa, proprio perché non la priva di occasioni di verifica reale, e non ne affida una artificiosa immutabilità alla tutela della legge.

Scelgono Forza Italia e la Cdl milioni di antistatalisti, “cattolici” o “laici”, che sulle questioni etiche hanno idee e posizioni che incontrano sempre, salvo eccezioni, l’ostilità del centrodestra. Milioni di persone che, come noi, sono favorevoli, o non ostili a priori, alle unioni civili omosessuali, alla ricerca scientifica sugli embrioni soprannumerari destinati comunque alla distruzione, al testamento biologico o a una regolamentazione dell’eutanasia, a una legislazione sulla droga che non alimenti la mafia e la violenza. E che lo sono, come noi lo siamo, per ragioni quasi sempre diverse da quelle genericamente e scontatamente “di sinistra”.

A tutti loro una coalizione compattamente schierata su politiche d’ispirazione confessionale per i temi etici finirebbe per chiudere la porta in faccia. Un centrodestra, moderato ma liberale, senza un’anima libertaria finisce per essere zoppo politicamente ed elettoralmente. Diamo un’anima libertaria al centrodestra.

Vittorio Feltri, Giordano Bruno Guerri, Alessandro Cecchi Paone, Tiziana Maiolo, Luca Barbareschi, Roberta Tatafiore, Mauro Mellini, Sofia Ventura, Andrea Marcenaro, Francesca Scopelliti, Mauro Suttora, Emilia Rossi, Raimondo Cubeddu, Dario Fertilio, Filippo Facci, Arturo Gismondi, Maria Luisa Rossi Hawkins, Nicholas Farrel, Ivan Maravigna, Sandra Fei, Ernesto Caccavale, Arturo Diaconale

FIRMA E PARTECIPA

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