(....segue)
Verso le 14.00 dopo avere mangiato il panino richiamo il magrebbino per un gelato e mentre lo scelgo il tizio inizia ad inveire in arabo contro un collega, pare che lui era in possesso di un permesso , o la zona era sua e l’intruso abusivo veniva invitato ad andare via dalla zona. Fatto sta che i due con molta discrezione si allontanano dalla spiaggia ed appena usciti dalla calca degli stanti iniziano a darsele, intervengano due Centrofricani ,venditori di cappelli ai margini della spiaggia, ed in prossimità dei due contendenti, urla in arabo attirano l’attenzione e dopo un momento di tensione il nostro, quello con il permesso, viene fuori dalla macchia sanguinante dal naso e dalla bocca , con il telefonino in mano, ed urlando “Carabinieri Carabinieri”. Capiamo che il regolare le aveva prese ed era ricorso alla denuncia ai carabinieri, e dopo avere parlato con il 112 si reca alla postazione fissa in spiaggia, si raccoglie i frigoriferi lasciati sul posto e si sdraia su un lettino tenendosi la testa con le mani lamentandosi ed inizia l’attesa dei carabinieri, ogni tanto sortiva e controllava le mosse dell’avversario, il quale dopo aver trovato riparo al baretto più in là, sentite le sirene si organizza con una fasciatura, di quella termica, in alluminio refrigerata intorno al braccio, e và a riprendere i suoi frigo bar abbandonati in spiaggia. Qui l’attenzione dei bagnanti si fa stupore, eravamo dinanzi ad una tragedia che diveniva farsa. Tra i 5 e 10 minuti dalla telefonata giungevano: un’autoambulanza del 118, con una dottoressa e due infermieri, una macchina della sicurezza della Costa Smeralda con due guardi giurate, poco dopo giungerà una pattuglia dell’Arma. La faccio breve, dopo che si sono viste flebo, collari ecc. l’esercito di soccorso con i due feriti si sono dirette verso l’ospedale più vicino; due commenti a caldo presi a caso dai bagnanti, il primo “Al Collare legherei una pietra” rilasciato con accento padano, l’altro “ Hanno troppi soldi, non anno voglia di lavorare” rilasciato con accento romano. Costo di un gelato € 2.50, costo di un Panino € 5.00, costo di una vaschetta di melone € 12.00, costo di una birra € 4.00, costo di una bottiglietta d’acqua € 2.50. Una efficienza di soccorso eccezionale, non so a quale costo un‘intervento del genere debba calcolarsi, ma 7 unità di soccorso, e un ricovero al pronto soccorso per 2 degenti, e comunque un costo elevato per una farsa. Per un graffio e 1o minuti di medicazione io ho pagato € 50 a Porto Cervo. E come d’incanto andati via i soccorsi si alza il maestrale e le onde ci invitano a rientrare al villaggio, se non fosse per la bella gente incontrata alla fine della vacanza era propria una vacanza Marron. Arriva il tanto mai auspicato giorno della partenza io li 2 ore prima in fila ad aspettare l’imbarco a mirare gli uccelli planare, divertirsi nelle folate del maestrale a me tanto avverso, per loro momento di divertimento di esibizione di naturalezza, per me era come se mi voleva presagire un fluttuante ritorno con mare forza 6, che per esserci c’e stato ma che nulla ha rappresentato rispetto al sovraffollamento della nave, la civica gente del nord mentre faceva la fila per l’imbarco mandava in avanscoperta qualcuno ad occupare i posti sul ponte e dopo la lotta per rimediare tre sedie non ho avuto la forza di mangiare in piedi, dato che al ristorante i posti erano occupati e la nave ballava, anche fumare era un problema con il vento, dopo 6 ore di navigazione il mare si calma il vento scompare Civitavecchia è li davanti che dorme, sento un ragazzo lamentarsi che aveva fatto la traversata in sdraio sul ponte esterno , ed in piedi si stirava, era romano e malediva la scomodità , lo guardo fisso negli occhi, mi accendo un mezzo toscano e gli dico, “Non ti lamentare che c’è chi sta peggio di te, tu non sai quanto ti invidio la sdraio lasciata vuota” lui mi guarda e mi dice “ dai fatti un giro” mi accomodo fumo il mio sigaro mi alzo lo ringrazio e vado via, un’amico gli chiede cosa era stato e lui gli risponde “ Niente un poveraccio che sera fatto il culo a piattello su una sedia di ferro”, il romano non sapeva che ero seduto accanto all’area giochi dei bambini, i quali notoriamente quando giocano non soffrono il mal di mare, e a qualunque ora e per tutto il viaggio ed indipendentemente dalle condizioni meteo loro giocano, gridano e fanno baccano divertendosi. Bella la Sardegna ma Ahiooo! Minchiaaa! Ventuuu!
Verso le 14.00 dopo avere mangiato il panino richiamo il magrebbino per un gelato e mentre lo scelgo il tizio inizia ad inveire in arabo contro un collega, pare che lui era in possesso di un permesso , o la zona era sua e l’intruso abusivo veniva invitato ad andare via dalla zona. Fatto sta che i due con molta discrezione si allontanano dalla spiaggia ed appena usciti dalla calca degli stanti iniziano a darsele, intervengano due Centrofricani ,venditori di cappelli ai margini della spiaggia, ed in prossimità dei due contendenti, urla in arabo attirano l’attenzione e dopo un momento di tensione il nostro, quello con il permesso, viene fuori dalla macchia sanguinante dal naso e dalla bocca , con il telefonino in mano, ed urlando “Carabinieri Carabinieri”. Capiamo che il regolare le aveva prese ed era ricorso alla denuncia ai carabinieri, e dopo avere parlato con il 112 si reca alla postazione fissa in spiaggia, si raccoglie i frigoriferi lasciati sul posto e si sdraia su un lettino tenendosi la testa con le mani lamentandosi ed inizia l’attesa dei carabinieri, ogni tanto sortiva e controllava le mosse dell’avversario, il quale dopo aver trovato riparo al baretto più in là, sentite le sirene si organizza con una fasciatura, di quella termica, in alluminio refrigerata intorno al braccio, e và a riprendere i suoi frigo bar abbandonati in spiaggia. Qui l’attenzione dei bagnanti si fa stupore, eravamo dinanzi ad una tragedia che diveniva farsa. Tra i 5 e 10 minuti dalla telefonata giungevano: un’autoambulanza del 118, con una dottoressa e due infermieri, una macchina della sicurezza della Costa Smeralda con due guardi giurate, poco dopo giungerà una pattuglia dell’Arma. La faccio breve, dopo che si sono viste flebo, collari ecc. l’esercito di soccorso con i due feriti si sono dirette verso l’ospedale più vicino; due commenti a caldo presi a caso dai bagnanti, il primo “Al Collare legherei una pietra” rilasciato con accento padano, l’altro “ Hanno troppi soldi, non anno voglia di lavorare” rilasciato con accento romano. Costo di un gelato € 2.50, costo di un Panino € 5.00, costo di una vaschetta di melone € 12.00, costo di una birra € 4.00, costo di una bottiglietta d’acqua € 2.50. Una efficienza di soccorso eccezionale, non so a quale costo un‘intervento del genere debba calcolarsi, ma 7 unità di soccorso, e un ricovero al pronto soccorso per 2 degenti, e comunque un costo elevato per una farsa. Per un graffio e 1o minuti di medicazione io ho pagato € 50 a Porto Cervo. E come d’incanto andati via i soccorsi si alza il maestrale e le onde ci invitano a rientrare al villaggio, se non fosse per la bella gente incontrata alla fine della vacanza era propria una vacanza Marron. Arriva il tanto mai auspicato giorno della partenza io li 2 ore prima in fila ad aspettare l’imbarco a mirare gli uccelli planare, divertirsi nelle folate del maestrale a me tanto avverso, per loro momento di divertimento di esibizione di naturalezza, per me era come se mi voleva presagire un fluttuante ritorno con mare forza 6, che per esserci c’e stato ma che nulla ha rappresentato rispetto al sovraffollamento della nave, la civica gente del nord mentre faceva la fila per l’imbarco mandava in avanscoperta qualcuno ad occupare i posti sul ponte e dopo la lotta per rimediare tre sedie non ho avuto la forza di mangiare in piedi, dato che al ristorante i posti erano occupati e la nave ballava, anche fumare era un problema con il vento, dopo 6 ore di navigazione il mare si calma il vento scompare Civitavecchia è li davanti che dorme, sento un ragazzo lamentarsi che aveva fatto la traversata in sdraio sul ponte esterno , ed in piedi si stirava, era romano e malediva la scomodità , lo guardo fisso negli occhi, mi accendo un mezzo toscano e gli dico, “Non ti lamentare che c’è chi sta peggio di te, tu non sai quanto ti invidio la sdraio lasciata vuota” lui mi guarda e mi dice “ dai fatti un giro” mi accomodo fumo il mio sigaro mi alzo lo ringrazio e vado via, un’amico gli chiede cosa era stato e lui gli risponde “ Niente un poveraccio che sera fatto il culo a piattello su una sedia di ferro”, il romano non sapeva che ero seduto accanto all’area giochi dei bambini, i quali notoriamente quando giocano non soffrono il mal di mare, e a qualunque ora e per tutto il viaggio ed indipendentemente dalle condizioni meteo loro giocano, gridano e fanno baccano divertendosi. Bella la Sardegna ma Ahiooo! Minchiaaa! Ventuuu!
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