Clamoroso quello che è successo ma più clamorosa è la censura che sul fatto è scesa. Già! nota la tendenza filo governativa del quotidiano locale, ma è impensabile che fatti cosi eclatanti come è un principio di tumulto popolare vengano taciuti. Ma andiamo per ordine. I fatti, ieri giorno di ognissanti, i salmoni palermitani hanno replicato in loco la campagna “Una firma, tre palle un Euro” e siccome Piazza del Parlamento data la giornata festiva era praticamente deserta tra il cimitero ed un mercato storico, i salmoni, hanno optato per la seconda. Luogho prescelto “la Vucciria” mitico mercato storico palermitano reso famoso dal quadro di Guttuso che lo rappresenta. Scelta più inopportuna non poteva essere fatta visto ciò che è successo. Quando arrivo sul luogo verso le 11.30 i VV.FF avevano da poco spento l’incendio e quello che restava del gazebo erano solo le ceneri quattro tubi di ferro ed un acre odore di plastica bruciata oltre che tre pattuglie della polizia. Mi aggiro per la piazza della Vucciria per capire e nascosto dietro un retrobottega del macellaio d’angolo trovo uno degli organizzatori praticamente in preda al panico e dopo due chiacchiere decidiamo di fare un intervista che riporto integralmente.
D: scusa ma perché ti sei seduto dandomi le spalle?
R: per non mi fare riconoscere
D: ma non siamo in video ho solo la penna per gli appunti!
R: d’accordo ma ormai con il regime poliziesco che ci governa non ti deve sorprendere se la telecamera del grande fratello te la ritrovi pure nel buco del c…., e comunque o così o niente
D: d’accordo, me per caso sei latitante , ricercato o altro?
R: non lo so! Potrebbe pure essere, c’è un questurino che chiede in giro chi è il responsabile di questo macello e non vorrei pagare la “panella” per colpa di altri.
D: Appunto che è successo, cosa è tutta questa confusione?
R: Niente, e che noi siciliani siamo radicali nel vero senso del termine, con noi non si scherza, quella che doveva essere una goliardata a monenti finiva in tragedia e qualcuno si poteva fare male. Tutto è iniziato verso le 10, procedeva tutto a meraviglia avevamo raccolto una ventina di firme quando un gruppetto di ragazzini si è avvicinato e divertiti hanno preso d’assalto il banchetto iniziando a tirare le palle alle sagome in modo frenetico, (senza cacciare un soldo) al che dopo averli fatti sfogare abbiamo ritirato le palle per farli andare vie.
D: Giusto ed allora?
R: domani non sono i morti? E questi non avevano le pistole giocattolo addosso? Le hanno tirato fuori ed al grido “ abbullamo sti cornuti” hanno iniziato a sforacchiare le sagome con i pallini di piombo delle pistole giocattolo fino a quando non hanno finito le munizioni. Minchia!! ma non è finita! Il più grande, dopo avere rubato le palle in dotazione, scappa dicendo “o picciotti andiamo a prendere i fucili e gli altri tubetti e torniamo” appena se ne vanno “Turiddo”, il garzone di zio Ciccio dice “mio fratello ha al magazzino l’impianto dei fucili ad aria compressa del tiro al bersaglio aspetta che glielo faccio portare subito. Detto fatto dopo cinque minuti il banchetto si trasforma in “Una firma, tre tiri un soldo”.
D: Bell’idea direi
R: Bell’idea un caz…, l’impianto stentava a mettersi in funzione e si è creata un po di confusione intorno al banchetto tra un invettiva e l’altra all’indirizzo delle sagome. Una vecchietta che aveva fatto la spesa, e stava ascoltando la spiegazione di una nostra attivista sulla finanziaria e ciò che riservava ai pensionati, dopo essersi assicurata bene al bastone lancia all’indirizzo della sagoma di Prodi un sacchetto con un broccolo esclamando “Gran cornuto “pigghiati” pure il broccolo, tanto ormai ci volete fare morire di fame, meglio digiuna che senza dignità” e tac, con il lancio stacca la testa di Prodi.
D: Gagliarda la vecchietta!
R: Gagliarda? Io direi maledetta! Il gruppo intorno a lei al grido di “Brava a nannò” si avventa sul banco di frutta e verdura di don Tonio ed inizia un tiro di pomodori, finocchi, mele pere, non ti dico cosa è successo, la folla inferocita; io dopo aver preso un casco di banane in faccia dico ai miei di metterci al riparo abbandonare il banchetto e darci alla fuga, non potevamo più difendere il gazebo, e meno male che ci siamo allontanati!
D: perche?
R: perché frattanto la folla si era molto ingrossata e i negozianti erano alle prese con il difendere la mercanzia, guarda di tutto hanno tirato, c’era un tizio con le stampelle ed il piede ingessato che ha tirato la stampella a Visco a mò di lancia, ad un certo punto si sente un grido tra la folla “levatevi tutti ca ci sparo io a sti cornuti” e dalla scalinata dell’Ecce Homo si vede uno con la lupara che spara due colpi all’indirizzo di Tommaso Padoa Schioppa. Il finimondo, i più si danno alla fuga perché si capisce che la cosa prende una brutta piega, io con i mie troviamo riparo qui dentro ed arrivato a questo punto assistiamo a scene che non avremmo voluto assistere.
D: Cosa e successo ancora?
R: Sembravano quelle scene che ci hanno fatto vedere Iraq quando catturavano i soldati e li uccideva e le folle inveivano contro i cadaveri, i resti delle sagome e dei teloni del banchetto pestati con i piedi, sputi, insulti contro il governo ad un certo punto portano tutto ciò che restava al centro della piazzetta e con una bottiglia di benzina gli danno fuoco, frattanto arriva la polizia e chiamano i vigili del fuoco.
D: Cazzo!
R: E! Cazzo si!
D: Adesso?
R: e adesso stiamo pensando che forse è meglio che il banchetto non lo facciamo più in luoghi popolari, stavamo pensando di farlo all’università o alla “Cuba” o anche a Mondello, vedremo, ammesso che da Roma ci mandino di nuovo il materiale.
D: no mi riferivo ai fatti!
R: Non lo so? Pare ci sia questo questurino che cerca i responsabili, non ho capito se cerca me o la vecchietta del broccolo, ora più tardi vedremo, non è che potresti capire tu , perché non ci vai a parlare?
D:posso vedere, ma voi il “soccorso salmone” non l’avete?
R: e che siamo comunisti?
D: Scusa non volevo darti del coglione.
Da Palermo per il momento è tutto vi aggiorneremo sullo sviluppo della vicenda. A Presto vado alla ricerca del questurino il Commissario Resk.
D: scusa ma perché ti sei seduto dandomi le spalle?
R: per non mi fare riconoscere
D: ma non siamo in video ho solo la penna per gli appunti!
R: d’accordo ma ormai con il regime poliziesco che ci governa non ti deve sorprendere se la telecamera del grande fratello te la ritrovi pure nel buco del c…., e comunque o così o niente
D: d’accordo, me per caso sei latitante , ricercato o altro?
R: non lo so! Potrebbe pure essere, c’è un questurino che chiede in giro chi è il responsabile di questo macello e non vorrei pagare la “panella” per colpa di altri.
D: Appunto che è successo, cosa è tutta questa confusione?
R: Niente, e che noi siciliani siamo radicali nel vero senso del termine, con noi non si scherza, quella che doveva essere una goliardata a monenti finiva in tragedia e qualcuno si poteva fare male. Tutto è iniziato verso le 10, procedeva tutto a meraviglia avevamo raccolto una ventina di firme quando un gruppetto di ragazzini si è avvicinato e divertiti hanno preso d’assalto il banchetto iniziando a tirare le palle alle sagome in modo frenetico, (senza cacciare un soldo) al che dopo averli fatti sfogare abbiamo ritirato le palle per farli andare vie.
D: Giusto ed allora?
R: domani non sono i morti? E questi non avevano le pistole giocattolo addosso? Le hanno tirato fuori ed al grido “ abbullamo sti cornuti” hanno iniziato a sforacchiare le sagome con i pallini di piombo delle pistole giocattolo fino a quando non hanno finito le munizioni. Minchia!! ma non è finita! Il più grande, dopo avere rubato le palle in dotazione, scappa dicendo “o picciotti andiamo a prendere i fucili e gli altri tubetti e torniamo” appena se ne vanno “Turiddo”, il garzone di zio Ciccio dice “mio fratello ha al magazzino l’impianto dei fucili ad aria compressa del tiro al bersaglio aspetta che glielo faccio portare subito. Detto fatto dopo cinque minuti il banchetto si trasforma in “Una firma, tre tiri un soldo”.
D: Bell’idea direi
R: Bell’idea un caz…, l’impianto stentava a mettersi in funzione e si è creata un po di confusione intorno al banchetto tra un invettiva e l’altra all’indirizzo delle sagome. Una vecchietta che aveva fatto la spesa, e stava ascoltando la spiegazione di una nostra attivista sulla finanziaria e ciò che riservava ai pensionati, dopo essersi assicurata bene al bastone lancia all’indirizzo della sagoma di Prodi un sacchetto con un broccolo esclamando “Gran cornuto “pigghiati” pure il broccolo, tanto ormai ci volete fare morire di fame, meglio digiuna che senza dignità” e tac, con il lancio stacca la testa di Prodi.
D: Gagliarda la vecchietta!
R: Gagliarda? Io direi maledetta! Il gruppo intorno a lei al grido di “Brava a nannò” si avventa sul banco di frutta e verdura di don Tonio ed inizia un tiro di pomodori, finocchi, mele pere, non ti dico cosa è successo, la folla inferocita; io dopo aver preso un casco di banane in faccia dico ai miei di metterci al riparo abbandonare il banchetto e darci alla fuga, non potevamo più difendere il gazebo, e meno male che ci siamo allontanati!
D: perche?
R: perché frattanto la folla si era molto ingrossata e i negozianti erano alle prese con il difendere la mercanzia, guarda di tutto hanno tirato, c’era un tizio con le stampelle ed il piede ingessato che ha tirato la stampella a Visco a mò di lancia, ad un certo punto si sente un grido tra la folla “levatevi tutti ca ci sparo io a sti cornuti” e dalla scalinata dell’Ecce Homo si vede uno con la lupara che spara due colpi all’indirizzo di Tommaso Padoa Schioppa. Il finimondo, i più si danno alla fuga perché si capisce che la cosa prende una brutta piega, io con i mie troviamo riparo qui dentro ed arrivato a questo punto assistiamo a scene che non avremmo voluto assistere.
D: Cosa e successo ancora?
R: Sembravano quelle scene che ci hanno fatto vedere Iraq quando catturavano i soldati e li uccideva e le folle inveivano contro i cadaveri, i resti delle sagome e dei teloni del banchetto pestati con i piedi, sputi, insulti contro il governo ad un certo punto portano tutto ciò che restava al centro della piazzetta e con una bottiglia di benzina gli danno fuoco, frattanto arriva la polizia e chiamano i vigili del fuoco.
D: Cazzo!
R: E! Cazzo si!
D: Adesso?
R: e adesso stiamo pensando che forse è meglio che il banchetto non lo facciamo più in luoghi popolari, stavamo pensando di farlo all’università o alla “Cuba” o anche a Mondello, vedremo, ammesso che da Roma ci mandino di nuovo il materiale.
D: no mi riferivo ai fatti!
R: Non lo so? Pare ci sia questo questurino che cerca i responsabili, non ho capito se cerca me o la vecchietta del broccolo, ora più tardi vedremo, non è che potresti capire tu , perché non ci vai a parlare?
D:posso vedere, ma voi il “soccorso salmone” non l’avete?
R: e che siamo comunisti?
D: Scusa non volevo darti del coglione.
Da Palermo per il momento è tutto vi aggiorneremo sullo sviluppo della vicenda. A Presto vado alla ricerca del questurino il Commissario Resk.
Nessun commento:
Posta un commento