mercoledì, aprile 12, 2006

Siamo all’allergia

Colpito dall’allergia, al polline o a Prodi ancora è da accertare, per quattro giorni ho condiviso la mia vita con il letto, la televisione ed una arcaica connessione di 56Kb che non ha fatto altro che deprimermi e rendermi cosciente del digital device del profondo Sud. E pensare che a Marsala c'è una Gateway continentale in fondo al mare da cui il Mezzogiorno è escluso, misteri delle politiche di sviluppo CiampiProdianeCardinalizie della metà degli anni 90.La strategia di uscita dall’incartamento dei prodi compagni e peggiore del guaio. Prodi in ½ ora ha fatto capire che vive fra le nuvole e di case, tasse e ICI non è vezzo, né delle proprie né di quelle degli Italiani, tante che l’unica cosa che ammette e conferma, perché non sa quello che dice, è la rivalutazione degli estimi catastali, come se ciò non significa aumentare in un solo colpo, la rendita catastale, l’ICI , il mercato immobiliari ed il costo delle parcelle dei notai e degli agenti immobiliari.Diliberto, ormai onnipresente, preso dal suo edonismo, si è distratto è dimenticando di continuare a mentire svela che per la novità dell’ingresso dei vertici di confindustria nell’ammucchiata, quando si siederanno e faranno il programma quello vero, non le pagine gialle propinate agli italiani, dovranno rivedere gli equilibri interni, dopo. il Re è nudo.Il Direttore di Liberazione in fondo non fa disinformazione, lui è proprio ignorante quando afferma che la tassa di successione si applica alla quota di eredità ricevuta, quindi ricco è chi riceve oltre 250 mila euro di proprietà, non sapendo che la tassa si applica al montante ereditario, come si dice ad Oxford, “i parenti si spartunu i scorce”. (per i lettori continentali: “i parenti si dividono le bucce”)Mi immagino già il primo Consiglio dei Ministri di una nuova improbabile Italia ulivista. Il primo decreto riguarderà Palazzo Chigi, l’acquisto di un nuovo tavolo, a 33 posti, con tre gambe, in guisa che, per il bene dell’Italia, con Serietà, tutti mano nella mano, si interrogheranno gli spiriti dei padri nobili da Moro in è porre la fatidica domanda “ E’ ora che facciamo?”Sull’evasione fiscale è il massimo. Vorrei tanto capire, se escludiamo dalle persecuzioni della GdF i controlli sugli scontrini fiscali: dei bambini che comprano le caramelle all’uscita delle scuole nel tabacchino di fronte, i panifici, i salumieri e i parrucchieri ormai resta poco da perseguire visto che i grandi capitali rientrati sono di nuovo fuggiti all’estero in uno con gli evasori. Certo magari un bel pool di GdF potrebbe perseguire nei paradisi fiscali i capitali evasi dalle multinazionali italiane di proprietà dei vertici di Confindustria, ma con sede altrove, solo così possono trovare capitali, altrimenti si raccolgono pochi spiccioli, certamente meno di quanto necessita per recuperarli. Il metodo persecutorio di contrasto all’evasione fiscale è, ed è sempre stato antieconomico. La ricetta originaria del 23/33 % era è forse lo è ancora l’unica via perseguibile per ridurre l’evasione.Esco, meglio morire libero, all’aperto per colpa dell’allergia che morire oppresso dal bombardamento di offese all’intelligenza tele trasmesse in par conditio.

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