Di recente da queste parti si è assistito ad una serie di atti intimidatori a mezzo di teste di capretto, pecora , cane e mucche intere dinanzi ad abitazioni di funzionari delle P.A., di opifici di imprenditori e Municipi. Vero è che il caso della mucca intera dinanzi ad un municipio del Ragusano è da inquadrare più nel contesto dello smaltimento delle carcasse animali che non in un atto intimidatorio, ma rappresenta comunque una scarsa sensibilità nei confronti degli animali che la P.A. per eccessiva burocratizzazione pare abbia nel DNA stante anche il neoschiavismo di cui sono vittime gli Asini di Castelbuono. Le passate festività hanno lasciato, tra l’altro, anche una eccessiva disponibilità di bombe carta che nel Palermitano hanno bene pensato di smaltire facendone più o meno detonare ai danni di funzionari, beni ed amministratori comunali. In uno dei Comuni del circondario di Palermo qualche giorno prima dell’ultimo dell’anno ignoti hanno deposto nella notte una bomba dinanzi al portone del Responsabile dell’Ufficio Tecnico, cagionando gravi danni allo stesso, alle strutture dell’immobile ed ai vetri della case vicine. Il Consiglio Comunale è stato convocato in seduta straordinaria per il primo dell’anno ed ha condannato il gesto, oltre che a portare la solidarietà al funzionario, per tutta risposta qualche giorno dopo è toccato agli artificieri fare detonare n° 2 bombe carta poste sotto l’auto blu del Sindaco posteggiata dinanzi al Comando dei Vigili Urbani . Altro Consiglio Comunale, altre condanne del gesto e questa volta solidarietà al Sindaco ed alla cittadinanza tutta. Nel corso di detto Consiglio Comunale un consigliere di opposizione avrà certamente, per le opinioni espresse, suscitato le ire del provetto bombarolo, stante il fatto che di li ad un paio di giorni il consigliere nella notte è stato svegliato da un boato che solo il giorno successivo si è rivelato essere lo scoppio di una bomba essendo stato rinvenuto un cratere nel giardino di cui lo stesso notte tempo non si era accorto. Nella speranza che la scorta natalizie di bombe carta sia terminata proviamo a fare qualche considerazione. Gli scenari possibili sono diversi per esempio il bombarolo è un isolato, potrebbe essere impelagato in qualche autorizzazione comunale o similare, trovasi alle strette e per odio o vendetta mette una bomba nella casa di chi crede essere il responsabile delle sue sventure cioè il funzionario, il Sindaco ne prende le difese e lui alza il tiro, il consigliere esprime un opinione e lui lo zittisce anche a monito di tutti gli altri. Altro scenario; siamo in un comune ad alta densità mafiosa già sciolto per mafia 2 volte negli ultimi 10 anni, il bombarolo è la mafia che vuole intimidire o ammorbidire un funzionari irreprensibile che da poco ha assunto la guida dell’ufficio tecnico e la mafia lo “avverte”, il Sindaco e l’intero corpo politico danno coperture all’impiegato e la mafia dice “ buoni ce ne per tutti”. Ovviamente si propenderà per quest’ultimo scenario, come di fatto sta succedendo dato la convocazione del comitato ordine e sicurezza, l’ipotesi di militarizzazione del territorio di cui si parla in paese con annesso spauracchio di scioglimento dell’organo politico. Ha rafforzare tale convinzione vi è la solidarietà espressa da una pletora di sindacalisti al collega Sindaco (trattasi di sindacalista Cisl prestato alla politica della Margherita), la comunicazione del Presidente dell’antimafia e via discorrendo. Nulla da eccepire a meno del fatto che tal comune è amministrato da un decenni da uomini di sinistra e che la norma sullo scioglimento dei consigli comunale è ritenuta dalla stessa Commissione antimafia come uno strumento se pur positivo insufficiente e superato. Sbagliare è umano perseverare è diabolico. Ritornare ha sciogliere un comune che già è stato sciolto 2 volte può danneggiare di più quel tessuto sociale in quanto tale tessuto non può produrre infinite fibre buone dato che ogni generazione che si propone come classe dirigente viene ad essere tagliata fuori da un provvedimento di scioglimento. Lo scioglimento di un consiglio comunale agisce come la chemioterapia nei tumori, il mix di farmaci uccide oltre le cellule malate anche le buone, a forza di chemioterapia si può uccidere il corpo del malato e non si sconfigge il tumore.
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