firma L.G..
“La quinta sezione della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio al tribunale di Palermo l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti del deputato regionale di Forza Italia Giovanni Mercadante, arrestato per associazione mafiosa il 10 luglio scorso”.
Il commento dell’avvocato difensore Roberto Tricoli è stato:” Fin dalla lettura dell’ordinanza avevo ritenuto e sostenuto che gli elementi addotti dall’accusa non erano idonei a supportare contestazioni così gravi. Adesso attendiamo fiduciosi la nuova decisione”.
Su Repubblica di Palermo la notizia viene data a pagina VIII in un piccolo riquadro :”la decisione. Nuovo riesame per Mercadante. Analoghe cose dette in salsa sinistra senza firma. Nello stile della testata l’articolo viene posto in un contesto di giudiziaria in cui si fa riferimento all’operazione che un paio di giorni fa ha decapitato il mandamento della Noce è portato all’arresto di 18 mafio-estortori. Fallisce però l’accostamento di criminalizzazione subliminale tentato, in quanto l’articolone dell’operazione svela il retroscena che ha portato al risultato. Tutto è partito dalla denuncia della richiesta della tangente da parte di un imprenditore il cui padre e indagato per mafia. L’imprenditore ha tenuto a fare mettere a verbale la seguente dichiarazione :” Mio padre è stato oggetto di indagini ed io non voglio essere coinvolto in vicende analoghe”. La denuncia è stata valutata come un segnale di speranza che vale doppio da parte dei magistrati che la hanno ricevuta. A conferma che se è Caino , non solo nessuno lo deve toccare, ma i figli, i parenti e gli amici di Caino analogamente non devono essere toccati, vale per l’imprenditore ma vale anche per Mercadante la cui disgrazia è quella di avere una parentela ed una amicizia con persone condannate per mafia che hanno scontato la pena e che nel suo caso pesano più dei parenti magistrati e delle sua amicizie specchiate ed altolocate.
Leggi Tutto...