venerdì, maggio 30, 2008

Le discariche dei Procuratori Napoletani



La questione “monnezza campana” è un letamaio. Contraddizione nei termine? Vero ma la situazione è proprio una situazione di merda. Giuliano Ferrara sul Foglio descrive molto bene lo scontro tra i poteri dello Stato ed all’interno dei singoli organi di potere. Iniziamo con il dire che oggi Berlusca rischia grosso. Sarà oggetto di intercettazioni ambientali trovandosi con un manipolo di indagati e “mascariati” ed incontrandoli addirittura in Prefettura. Roba grossa!! Roba su cui investire qualche centinaio di migliaia di euro di intercettazione, scrivere un migliaio di pagine di avviso di garanzia e sgamare una settimana di prime pagine da star. Occasione grossa per procuratori d’assalto dell’area partenopea. In Breve, meta dei magistrati campani fa lobby contro il governo, però non trova a spalleggiarsi ne la sinistra, ne il proprio sindacato l’ANM e prova a vedere se il CSM se li fila. Intanto il pattume si cuoce sotto il sole e nessuno è disposto a toglierlo. Non è disposto nessuno a dare l’ordine , e nessuno comunque è disposto ad eseguirlo l’eventuale ordine. Tutti scazzati e senza voglia di lavora, ma cosa più importante impegnati con i propri avvocati a cercare di capire in che guai sono finiti e come venirne fuori, insomma tutti alle prese con i propri guai giusto il fine settimana, un venerdì di merda. Settimana iniziata male e finita peggio. Io ho un paio di suggerimenti per risolvere il dramma napoletano. Il primo inerente la stoccaggio delle trenta mila tonnellate di rifiuti che si trovano in strada. Come? Visto che irresponsabilmente i 75 firmatari in toga hanno eliminato la possibilità di stoccare i rifiuti nelle discariche, che si facciano le ecoballe e si stocchino dinanzi le abitazione dei prodi guastatori. Sono 30 mila Tonnellate pari a circa 400 pedane, vanno in poco più di 10 TIR. Se si dispongono in doppia fila su ambo il lati della strada ove vige il divieto di sosta, a tutela dell’incolumità del magistrato, il problema dello stoccaggio provvisorio temporaneamente lo risolviamo. Quando le loro mogli si stuferanno vedrete che tutti quanti i magistrati rivoltosi faranno un documento e diranno scusate abbiamo scherzato.
Il secondo consiglio è per il governo e per il ministro di giustizia. Provvedere immediatamente a fare un decreto di commissariamento di tutti gli uffici giudiziari di Napoli e sottoporre al controllo preventivo anti-guai governativi tutta la produzione cartacea, dalle notifiche dei messi ai decreti, alle ordinanze di custodia, le sentenze, le convocazione, le lettere ,le cartoline, Mail, bottiglie con messaggi, segnali di fumo , sms e telefonate che vengono fatte nel covo dei rivoltosi fino ad emergenza rifiuti conclusa. A Napoli non remano contro il governo, lo vogliono fare affondare proprio e lo vogliono fare sulla madre delle emergenze, dove Berlusconi e tutto il governo si giocano la faccia e la credibilità.

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