giovedì, aprile 24, 2008

I teatranti bigotti del nulla

Il momento è certamente delicato. Le urne hanno rilevato maggioranze numeriche che nessuno aveva previsto, sia al Parlamento Nazionale sia a quello Siciliano, ed hanno messo in risalto molti errori di valutazione fatti in sede di strategie di alleanze le cui contraddizione iniziano ad esplodere all'interno e che presto si paleseranno anche all'esterno.
Non era poi tanto necessario imbarcarsi in sperimentazioni da laboratorio politico come è stata l’anomala formula trovata con l’MPA e UDC e che erroneamente si vuole ancora percorrere per le Amministrative. Già si intravedono le difficoltà di dialogo che la stessa composizione del quadro politico comporta. I nani ( UDC ed MPA) in questo momento si sentono giganti e vogliono giganteggiare. Il Buon Bossi ormai avanti con gli anni e gli “acciacchi” di perdere tempo con i barocchismi da teatrino della politica dei nuovi Giganti Siculi (Lombardo) proprio non se la sente. Parla solo con Silvio e se la vede lui con i terrun!!.
Il luogotenente lombardiano, mandata a Roma dalla Sicilia fa ben capire che aria tira e tirerà. I cosiddetti “4 dell’Ave Maria”, di cui proprio non si capisce il 4° (An) che ruolo svolge e perchè è li. Disquisiscono, delle poltrone e del pignatone più in generale, con molta calma, tirando fuori un nome come un Ave e la poltrona come un Pater, e così i grani del rosario molto lentamente scorreranno tra le dite dei mitici 4.
Che sia chiaro qui non è roba da vecchiette di chiesetta di provincia, qui si parla di curiali sopraffini anzi di vaticanisti laici che sono da considerare alla stessa stregua di prelati e porporati. Qui o si canta messa o si secca!!!.
Non è facile sbrogliare la matassa. Lui (Il Re delle due Sicilie) di assessori ne vuole 2 donne e 2 tecnici, e con questo barocchismo di facciata crea il presupposto per dare La Via alla politica. Chiaro! puoi entrare tecnico d’Area in Giunta di governo e dopo un mandato sei diventato un Politico e non puoi più fare il tecnico!!!!
Il Gigante ( sempre il nano ingigantito dall’incoronazione plebiscitaria a Re delle due Sicilie) dice che lui ne vuole tre di assessori e un tal Romano (UDC) chiaramente non può essere di meno anche se i numeri dicono il contrario. Ma si sa il manuale Cencelli è da prima Repubblica e non si usa più, forse. Ma sette sono assai, questo è il convincimento dello strabico gigante, per la maggioranza della coalizione con annessi e connessi 35 deputati ed un milione di voti. Torre pisana ( appartamentino del presidente dell’ARS) al più consente un tavolo di briscola in cinque ed allora 4 assessori sono giusti, anche per non farli litigare durante le lunghe partite per ammazzare il tempo ogni e qualunque altro interesse potrebbe procurare un “lesa maestà”, meglio occuparli in altro che il governo. Lui non ha bisogno che di tre massimo 4 assessori per governare la baracca, appunto due tecnici bravi e due dame da compagnia. La corte il Vicerè la vuole piccola e sicura, oserei dire intima quasi solitaria. A corte l’Oriente nel senso dell’Isola, sarà più presente dell’Occidente in barba alla distribuzione delle demografie isolane.
In fondo anche se Lui ci prova ( dopo che Walter ha sfilato il cinema a Venezia, Palermo può ambire a essere Capitale di seria A) è Roma il centro dell’Impero. E li i corteggiami di peso ambiscono trovare spazi e ruoli, la Sicilia in subordine semmai e quando a Roma non cè più trippa per i gatti! Allora va da se che il tempo ci vuole. Prima chiudiamo le partite romane, poi si pensa alla Sicilia ed infine, il verbo verrà “gli ultimi saranno i primi”, intanto nelle amministrative. Nel frattempo per non deludere gli spettatori paganti del teatrino della politica isolana, la posta quotidiana di rosario i “4 dell’Ave Maria” la devono recitare e recitare bene. Le tragedie verranno più avanti, quando il gigante avrà piazzato tutti i tiranti del tendone da circo e lo spettacolo vero potrà iniziare. Lo spettacolo drammatico dal titolo “ Le zampe sulla Sicilia” Ancora qualche giorno di attenzione per la partita Siciliana che si gioca a Roma e si potrà dare il via allo spettacolo del sempreverde teatrino della politica siciliane a base di tragedie, farse, colpi di scena e di pugnale alle spalle.

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