Tanto tuonò che piovve. Era normale che accadesse che durante le Elezioni Regionali le intercettazioni ai boss facessero emergere interessamenti per la politica da parte dei Boss. Ma procediamo con ordine. A seguito dell’arresto dell’ultimo dei Boss dei Boss (per il momento), sono stati ritrovati i pizzini che costituisco il sistema di telecomunicazione della Mafia. Con tale pizzini e con le consuete indagini a base di intercettazioni è stato possibile decriptare il codice numerico di identificazione degli affiliati. Risultato:Blitz con 45 arresti nella sola città di Palermo, decapitata l’organizzazione delle famiglie mafiose della città, ricostruita la “geografia del potere mafioso”. Dalla Stampa locale è possibile ricostruire la cronaca dei fatti. Allora i capi della mafia mondiale sono: Totò Riina e Bernardo Provenzano , la “Repubblica di Palermo” era governata da un Triunvirato, anzi per dirla come i giornali da una Triade (fa più cinese!). A tale triade facevano riferimento i 4 mandamenti in cui è divisa la città, ogni mandamento si componeva di due o tre famiglie mafiose per un totale di 13 famiglie. Riepilogando 1 città, 4 mandamenti , 13 famiglie, questa la geografia del potere mafioso a Palermo, per un totale di 24/25 capimafia. Considerato che ogni capo mafia che si rispetti ha un numero di consiglieri variabile da 2 a 7 in media diciamo 5,e che ai suoi ordine ha un gruppo di fuoco, chiamata Decina, di 10 persone appunto, gli affiliati alla mafia a Palermo li possiamo stimare in (25+ 5x25 + 10x25) = 400 persone, che se consideriamo i pareti stretti e la famiglia allargata arriviamo a 4000 individui su una popolazione residente di 700.000 abitanti circa pari allo 0.57% circa. Diciamo che per ogni 10 Palermitani mezzo è a rischio Mafia. Questi conti ci portano a dire che tutti i Palermitani non sono mafiosi, e questo mi sembra normale, ma questi conti se li riportiamo in politica ed elezioni le cose si complicano.
Ritorniamo sui conti. La mafia partito alle elezioni con 4000 voti che cosa può fare? A stento potrebbe farsi una lista per le comunali e prendere uno forse due seggi, può fare eleggere forse un consigliere provinciale ma è difficile visto il ristretto corpo elettorale, difficilmente può determinare l’elezione di un deputato regionale, e questo nell’ipotesi che sia unita. Le intercettazioni telefoniche hanno dimostrato che la mafia non è politicamente unita, e dispersa in diversi partiti e gli arresti del sindaco DS di un comune dell’Agrigentino dimostra che la mafia è filogovernativa. In questo momento nei partiti si discute di codice etico, si parla di consapevolezza, la verità secondo me e che come ti muovi pesti qualcosa, che la piovra ha le ventose, che anche se li stacchi lasciano il segno e che a farti un bagno in un mare infestato di meduse anche se ci stai attento rischi di essere strusciato. Io soluzione non ne ho. In qualche post provocatoriamente ho detto di togliere il godimento dei diritti politici a tutti i Siciliani, ovvero l’elettorato attivo e passivo, forse così la piovra anziché attaccarsi alle gambe dei siciliani migrerà verso acque romane, perchè una cosa è certa la piovra si attacca al denaro, alla fine gli uomini d’onore litigano per la torta o come diciamo noi “A sciarra è pa cutra”. (la lite è per la borsa)
Segue….. (forse)
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