venerdì, febbraio 09, 2007

All'On. "Caino" che diabolicamente persevera

Alla Camera nella Seduta n° 104 del 06 febbraio 2007, durante la discussione a seguito dell’informativa urgente del Governo sui tragici fatti di Catania e sulle misure per contrastare il fenomeno della violenza negli stadi, Ella, On. “Caino”, ha perseverato. Già da giovin fanciullo Ella pare esser stato vezzo nel terrorizzare il Paese e la Società, essendo stato un Compagno che sbagliava. Maturando negli anni riconobbe il Suo errore di gioventù e maturò il fermo convincimento che chi ha sbagliato, magari togliendo la vita ad altri, non doveva essere punito con la perdita della propria vita. A ciò ha dedicato la Sua vita da allora ed il Paese Le ha consentito di rientrare nel consesso civile e di più, Ella ha oggi l’onore di essere il Segretario della Camera dei Deputati. Ritorna oggi a perdere l’umanità ed a mostrare il suo lato diabolico, avendo alla Camera fatto del terrorismo nei confronti di parte del Paese e della società e più specificamente nei confronti della Sicilia e della Campania e dei Siciliani e dei Campani. Ella, On. “Caino” è scivolato fin dall’inizio del Suo discorso; essendo i noti tragici fatti avvenuti a Catania e non a Palermo (come da Ella dichiarato). Di lì a poco è stato chiaro che più che uno svarione si era trattato di un lapsus freudiano. Sorvolando sulla mancanza di ruolo della tifoseria palermitana negli scontri, e analogamente sorvolando sulla sensatezza delle opinioni da Ella espresse, molte delle quali peraltro condivisibili, il mio disappunto risiede nel passo in cui Ella esclude dalla generalità del caso nella sua analisi le tifoserie ultras siciliani e campani. Ella ammonisce di come sia errato criminalizzare in genere i gruppi ultras e tanto meno assoggettarli a reati associativi, ma quando argomenta sulle differenze tra il caso Italiano e quello Inglese Ella sbaglia: lì si manifesta la natura del lapsus iniziale. Caineggia mezza Italia, criminalizzandola. Caineggia, tre parole dopo, quando particolarizza nella Sicilia e nella Campania l’unica fattispecie di criminalità ultras-mafiosa. In tale passaggio, Ella smentisce se stesso, volendo far passare il messaggio che al limite condivide l’eventuale applicazione del reato associativo nei confronti di tali tifoserie, magari per completare il disegno di una giustizia binaria per il Sud d’Italia. Supera sé stesso arrivando ad affermare che i minorenni ultras siciliani e campani colgono l’occasione degli scontri negli stadi per dimostrare il proprio valore ai Boss locali. Simili cazzate erano state appena accennate poche ore prima dall’On. Bianco.
Nel suo intervento di oggi ha palesato i limiti mentali e di conoscenza che sono propri della Sua appartenenza politica di oggi e della Sua militanza politica di un tempo. Ella, On. “Caino”, è prigioniero della concezione della questione mafiosa propria di tanti Radicali che -timorosi di affrontarla nella giusta prospettiva - si omologano alla maggioranza dei Suoi colleghi nonchè agli ascari di meridionali natali. Quegli stessi Radicali che ancora oggi, per descrivere cruenti scontri tra due fazioni, usano l’espressione “Corleonesi contro Palermitani”. Ella, On. “Caino”, è prigioniero della concezione del mezzogiorno d’Italia che fu propria di Togliatti che allora ebbe la funesta idea, per contare qualcosa in sede Costituente, di inventare la “Questione Meridionale” caineggiando mezza Italia, relegandola per sempre ad un ruolo subalterno all’altra metà. Ella, On. “Caino”, dimostra oggi, seduto dov’è, più di quanto effettivamente ad Ella possa sembrare; dimostra che i carnefici del popolo si nascondono sempre dietro sinistre idee. Provi a fare un esame di coscienza e magari subito dopo vada a bussare e si faccia ospitare, a medesime condizioni, in uno di quei luoghi ameni come Pianosa o l’Asinara ove allora, giovin fanciullo, Ella non ebbe modo di esser ospitato, pur avendone diritto, e dove invece tanti siciliani e campani in tutte le epoche, fasciste o repubblicane, furono ospiti, sovente senza averne diritto.

1 commento:

  1. Io l'ho incontrato qui a Roma alla manifestazione per gli studenti iraniani....
    A me sembra un po' triste come individuo.... Sarà il rimorso per le malefatte del passato. Ciao!

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