Ieri giornata come si suole dire pesante. Mi sono svegliato inaspettatamente alle 5 del mattino e questa è una premessa per una brutta giornata. Peggio ancora mi sono svegliato con lo stesso pensiero con cui, con non poche difficoltà, mi ero addormentato; Scrivere in occasione del natale ad un mio caro amico che si trova in galera o meno? Ad un amico che si trova in galera per natale che fai gli scrivi Buon Natale? Nella fattispecie l’amico di cui trattasi è Giovanni Mercadante, deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, medico, primario di radiologia all’oncologico di Palermo, praticamente reo di essere un siciliano .... ovvero di essere nato in questa terra ed in questo momento, pare, giornalisticamente parlando, che per n° 6 indizi già indagato per otto anni, sommatisi a n° 2 nuovi indizi è ospite delle patrie galere. Giovanni è un uomo di spirito e in uno stato di normale detenzione avrei buttato pure giù un paio di pagine comiche per tirargli su il morale e fargli passare un quarto d’ora in modo diverso. Ma Giovanni in questo momento non gode di ottima salute. Ero già a conoscenza che dopo la campagna elettorale era in previsione un intervento chirurgico e pare che con lo stato detentivo le sue condizioni di salute si siano aggravate, ha perso 15 kg in cinque mesi, sicuramente per la malattia oltre che per lo stato detentivo che non aiuta. Quindi come dicevo la mattinata con il dilemma su che fare, scrivere o no, inizia male. La lettera che mai avrei voluto scrivere l'ho scritta ed è ancora sul tavolo ed ora il dilemma è spedirla o non spedirla, come se spedirla significhi interrompere la speranza di vederlo a casa con i suoi affetti più cari il giorno di Natale; Domiciliari, chiusura d’indagine con proscioglimento, chissà tutto e possibile in questa terra anche l’ammissione di un grosso sbaglio, chi vive a queste latitudini lo sa, non sono pochi i casi di persone che anno scontato 24 mesi di Pianosa o l’Asinara e poi prosciolti in istruttoria con conseguente indennizzo per ingiusta detenzione, noi siciliani lo sappiamo e assurdo c’abbiamo fatto il callo. Tralasciamo l’arco della giornata con i comuni trubulamenti quotidiani e comuni a tutti gli uomini e le donne che lavorano e hanno famiglia ecc, passo alla ciliegina sulla torta della sera. La giornata terribile mi vede rientrare a casa alle 20.30 con l’idea di mangiare un paio di banane e coricarmi subito. Entrato mi butto sul divano accendo la televisione e frattanto che mia moglie pensa alla bambina ed alla cena ti becco, facendo zapping, un soporifero bofonchiamento prodiano e prima ancora che metta a fuoco la scena, il canale e gli argomenti, il farfugliamento soporifero mi spinge sulle braccia di Morfeo, ad un certo punto il dramma. Il cuore fa i capricci, la tachicardia si impossessa di me ed i nervi della spina dorsale si contraggono, il cervello ha percepito una minaccia ed ha scatenato in me la paura e gli occhi si spalancano terrorizzati. Questa sintomatologia è perfettamente conosciuta a chi nella sua vita si sia imbattuto in danneggiamenti, attentati o minacce di tipo mafioso. A chi è stato vittime di tal quisquilie resta una sorte di memoria che si risveglia ogni volta che la minaccia si ripresenta. Ma cosa era successo, non una bomba, ne spari nulla di tutto ciò . La colpa era di Prodi!!! Ad una domanda su Padoa Schioppa il professore Bolognese aveva cambiato tono di voce, postura ed atteggiamento nei confronti del malcapitato intervistatore, e con fare minaccioso o più specificatamente MAFIOSO, aveva chiuso subito la questione sul ministro e si era passato ad altro, ho pure notato come rientrando nel personaggio boffecchiante si era accorto della sua uscita al naturale. Pensate a Cuffaro, con la storia della coppola da Santoro ancora lo criticano ignorando che voleva sminuire la mafia come i ragazzi delle magliette, ed invece questa cuffariata sicuramente troverà spazio tra le motivazioni di un nuovo rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, in preparazione tra le polemiche alla procura della repubblica di Palermo. Ma se Prodi anziché essere di Bologna era di Palermo? Oppure se a posto di Prodi Presidente del Consiglio c’era un Siciliano? In tal caso sicuramente quell’atteggiamento violento ed arrogante avrebbe assunto un aspetto diverso, come dire mafioso. Forse sarebbe scattata un indagine per mafia verso il Presidente del Consiglio, è già successo ma poi figurarsi, per due bacetti hanno processato Andreotti e per tale manifesta minaccia e atteggiamento mafioso una diversa procura o un diverso schieramento politico di appartenenza, per coerenza non avrebbe portato ad aprire un fascicolo? Esagero! E secondo voi il dialogo di ieri sera captato in una intercettazione in dialetto e riportata dal traduttore non diventa indizio di reato per un Procuratore? Ebbene vi sbagliate. Basta molto meno per finire indagati di mafia, basta nascere in Sicilia e scava scava in modo opportuno qualcosa viene fuori, una parentela equivoca, un compagno di studi equivoco e se poi ci metti una intercettazione con toni minacciosi l’accusa è azzizzata (aggiustata) anche senza i canonici 2 pentiti. Alla fine per fermare la paura e rasserenarmi ho preso due valeriane e sono andato a letto. Stamani vicino l’ufficio pacco bomba alla sede dell’azienda del gas, brillamento degli artificiere. Povera capretta non solo la testa mozzata ma pure lo scoppio per il brillamento, sicuramente gesto intimidatorio fatto da qualche indultato o precario socialmente svantaggiato per un posto di occupazione promesso e mai arrivato. Poveraccio sarà convinto che il destinatario abbia capito, secondo me tutto il C.d.A ed i Direttori dell’azienda sono alla ricerca mentale di chi può essere stato tra quelli che ognuno di loro ha preso per i fondelli. Una cosa è certa non sarà stato uno di quelli assunti su cui indaga la procura. Che Prodi è una spia russa è ormai a tutti noto ma è possibile che sia pure un Mafioso?
Leggi Tutto...